- Categoria: Amerikkka's Most Underrated
- Scritto da Giuseppe
Amerikkka's Most Underrated - Asher Roth
Eccoci giunti al quarto appuntamento con la nostra rubrica “Amerikkka's Most Underrated” che oggi ci porta a conoscere meglio un grande talento che non è mai riuscito a raggiungere le mete cui il suo potenziale sembrava averlo destinato: Asher Roth
Asher Paul Roth nasce nel 1985 a Morrisville in Pennsylvania. Lontano dai quartieri delle grandi città e dalle loro influenze, sia buone sia cattive, il ragazzo affronta una vita assolutamente tranquilla fino alla laurea. Durante gli studi e anche durante le prime esperienze lavorative Roth segue la propria passione per le rime e per l'hip hop condividendo, come molti MC della sua generazione, i primi pezzi e le prime rime sui social (era il periodo in cui impazzava MySpace mentre ancora doveva palesarsi il fenomeno dei rapper da YouTube). La svolta per Roth si ha quando conosce Scooter Braun, talent scout che diventerà, dopo aver ascoltato alcuni suoi pezzi, il suo Manager che lo porterà ad Atlanta e agli albori di una promettente carriera nel mondo dell'Hip Hop.
Con il passare del tempo le rime di Roth migliorano, le metriche si affinano, il word-play diventa sempre più complesso e si inizia a diffondere la voce di una ragazzo bianco di una piccola città che con le rime è davvero capace. Con l'aiuto e la guida di Braun numerose etichette iniziano ad interessarsi a Roth che, nel frattempo, butta fuori il suo primo lavoro da professionista: il tape “The Greenhouse Effect Vol. 1”, alla cui pubblicazione segue l'inizio dei lavori sul sul primo disco. L'attenzione intorno al ragazzo diventa davvero tanta in seguito a due eventi fondamentali che lo vedono protagonista nel 2009. Roth viene incluso dalla celebre rivista XXL nella sua lista annuale dei “giovani più attesi”, con artisti del calibro di Wale, Kid Cudi, B.o.B. e Cory Gunz tra gli altri. Sempre nei primi giorni dell'anno arriva poi il singolo “I Love College” che proietta Roth nel Mainstream. Il singolo riscuote un successo straordinario al punto che un potenziale insuccesso commerciale del primo disco sembra essere quasi impossibile.
In questo contesto viene pubblicato il disco di debutto “Asleep in the Bread Aisle”. Il disco viene accolto tiepidamente dalla stampa specializzata che ne critica la ripetitività osservando che “fumare erba, bere, ripetere per tutto il disco e così via rende le feste di Roth terribilmente noiose”. Viene comunque esaltata la capacità dell'MC nel rimare e nel costruire giochi di parole talvolta impressionanti (come dimostra il brano “Lark On My Go-Kart” che apre il disco), cosa che porta numerosi esperti del settore a paragonarlo ad un rapper bianco ben più celebre: Eminem. Roth ammetterà in seguito che Eminem e Jay-Z sono le sue principali fonti di ispirazione ma prenderà le distanza da ogni paragone con il colosso dell'hip hop osservando che “La rabbia di Eminem non è presente nei miei testi e nella mia musica[...]”. “Asleep in the Bread Aisle” vende poco meno di 300.000 copie e, nonstante un risultato oggettivamente discreto, non riesce a soddisfare le enormi attese createsi intorno al progetto e che avevano finito con il fagocitarlo.
Dal 2009 Roth passa circa 3 anni tra live e mixtape facendo inevitabilmente calare molta dell'attenzione che era riuscito a catturare e finendo disperso nell'enorme massa di MC che “possono ma non riescono”. Nel Giugno del 2013 viene pubblicato il tape “The Greenhouse Effect Vol. 2” e nel Dicembre dello stesso anno il ventottenne MC annuncia che i lavori sul suo secondo album sono iniziati. Il secondo disco di Roth “RetroHash” viene pubblicato il 22 Aprile 2014 e riscuote un buon successo di critica, a fronte di un risultato commerciale disastroso con appena 6000 copie vendute nella prima settimana di pubblicazione. La critica esalta una ritrovata attenzione per i testi e per l'introspezione che adesso accompagna le brillanti rime dell'MC. I motivi di questa rinnovata attenzione all'aspetto lirico del disco possono essere ricondotti non solo alla maturità raggiunta dall'MC ma anche al suo nuovo stile, molto più melodico e riflessivo con un sostanziale abbandono delle atmosfere “acide” e “caciarone” (passateci questo termine) del primo lavoro.
Gli ultimi 2 anni sono passati, per Roth, sostanzialmente nell'anonimato se si esclude qualche collaborazione e vari live di rito. Giusto in questi giorni l'artista ha pubblicato un EP chiamato “RAWTHER EP” con la collaborazione di Travis Barker e Nottz e ci ha ancora una volta mostrato tutte le sue buone qualità. Ascoltando infatti i 6 brani che compongono questo progetto non ho potuto non rammaricarmi della via intrapresa dalla carriera dell'MC che dispone di un repertorio tecnico e musicale (sotto questo secondo punto di vista inoltre ha fatto passi da gigante dal primo disco) che meriterebbero ben altro riconoscimento e fama. Non possiamo che consigliarvi di dare una rispolverata ai lavori dell'oramai trentenne rapper bianco, invitandovi a prestare attenzione anche ai suoi futuri lavori che, siamo sicuri, potranno regalarci un bel po' di rime di alto livello.