- Categoria: Back In The Dayz
- Scritto da Klaus Bundy
Dalla fine degli anni '90 all'epoca contemporanea: nuovi orizzonti
La morte di Biggie e Tupac, sopraggiunta per entrambi a soli sei mesi di distanza l’una dall’altra, aveva gettato l’intera comunità hip-hop in un misto di frustrazione e smarrimento; improvvisamente, sembrava che l’affollato campo di battaglia si fosse sgombrato dei principali condottieri, spingendo gli altri soldati a fare un passo indietro per riprendersi dallo shock e decidere sul da farsi.
Fu sul finire degli anni ’90, quindi, che fecero la loro comparsa sulla scena alcune di quelle personalità che avrebbero dominato il mercato discografico mondiale della prima decade del millennio successivo, come Eminem, 50 Cent, Will Smith (non più accompagnato da DJ Jazzy Jeff) e Lil Wayne, proveniente dalla inconsueta New Orleans, Louisiana.
Questi giovani – ed inesperti – nuovi interpreti si ritrovarono nella difficoltosa situazione di doversi assumere una responsabilità probabilmente più grande delle loro stesse aspettative: traghettare la cultura verso l’impervia era contemporanea, facendosi portavoce di un movimento orfano dei suoi paladini ed in attesa di istruzioni.
Subito dopo i tragici eventi dell’11 settembre, l’America entrò momentaneamente in una fase di decompressione spirituale, durante la quale l’irrequietezza tipica della società popolare si affievolì enormemente, lasciando spazio ad una filosofia positivista e volta alla promozione conseguente di opere artistiche dalla morale incoraggiante.
Questo periodo di euforico ottimismo, comunque, fu presto abbandonato (anche se solo apparentemente), e quando Eminem pubblicò “The Eminem Show”, nel maggio 2002, diventò chiara da parte della comunità hip-hop l’intenzione di partecipare attivamente ad una pagina della storia americana controversa e tutt’ora lontana dalla sua conclusione.
Un’ulteriore e definitiva evoluzione ideologica e stilistica fu registrata nel momento di massimo splendore di due dei nuovi capostipiti designati dalla comunità: Kanye West ed il già citato Lil Wayne.
Introducendo il concetto dello stile al di sopra del messaggio, questi due artisti – più di tutti - sono stati in grado di applicare una modifica al tradizionale modo di pensare, forti di un potere commerciale tipico dell’universo pop e poco legati alle radici più profonde della lotta.
Questo nuovo scenario, ancora attuale, non sarebbe mai stato possibile (né così radicale) senza la distruzione delle precedenti fondamenta, e l’assenza di un filo conduttore unico sta ancora oggi permettendo il prosperare di nuove tendenze, totalmente slegate dai dogmi più classici e storicamente riconosciuti.
Il futuro, a quanto pare, dipenderà dall’autodeterminazione degli artisti che verranno: se la smania di esposizione mediatica e successo economico sarà messa in ombra da un rinnovato furore ascetico, allora il cielo sarà l’unico limite.