- Categoria: Hip Hop Pillars
- Scritto da Marco
G.U.R.U. and Premier
“Knowledge, wisdom, peace are what I'm true to In the rear is Premier, and I'm the Guru”
(Premier & The Guru, traccia di apertura del loro primo album)
Back in the days... anno 1987, Boston. Keith Elam, conosciuto all’epoca come MC Keithy E., Dj 1,2 B-Down o Mike Dee e una schiera di produttori allora poco conosciuti: Donald D, vissuto a NY e LA facendo parte dei Rhyme Syndacate e collaborando con artisti del calibro di Grandmaster Flash, J.V. Johnson e Mark Howard James, ovvero The 45 King, storico produttore e dj del Bronx, ha prodotto tra le altre “Hard Knock Life” di JayZ e “Stan” di Eminem. Il gruppo, sotto il nome di Gang Starr, tra il 1986 e il 1987 incide diversi demo. Nell’anno seguente fa il primotra il 1986 e il 1987 incide diversi demo. Nell’anno seguente fa il primo salto di qualità rilasciando tre singoli “12 in vinile per un’etichetta della Grande Mela chiamata Wild Pitch Records. Il successo tanto sperato però non arriva e così il gruppo si scioglie, lasciando il solo G.U.R.U. (Gifted Unlimited Rhymes Universal, evoluzione stilistica di MC Keithy E.) con l’intento di proseguire alla sua maniera il viaggio.
“I got the know how
And I will show how the hip-hop will grow now”
(Gotch U)
Lo stesso Keith quindi si mette subito in contatto con un promettente ragazzo del Texas chiamato Waxmaster C, il quale gli aveva mandato un beat tape che non sembrava niente male. I due si trovano in sintonia fin da subito e presi dall’entusiasmo nello stesso anno rilasciano il loro primo singolo “Words I Manifest”, collocato nell’album che uscirà poco dopo chiamato “No More Mr. Nice Guy”.
Il titolo è enigmatico e diverrà maggiormente chiaro nel corso degli anni, quando imparareremo a conoscere entrambe le facce di questi artisti, ma intanto è limpido l’intento: “Basta con le gentilezze, è ora di prendere quello che ci spetta”.
Ah dimenticavo, per l’occasione il dj cambia nome, iniziando a farsi conoscere come un certo Dj Premier. Uno dei migliori album d’esordio della storia dell’HipHop, destinato ad indirizzare le generazioni musicali future. Non si può iniziare a parlare dei Gang Starr senza pronunciare la parola jazz.
“The music started in the hearts and drums, from another land Played for everyone, by sons, of the motherland”
(Jazz music)
GURU e Premier (il cui nonno suonava in una band jazz) sono attratti e legati indissolubilmente a questo mondo. Come ben riassunto qui, il jazz ha tratto origine dagli elementi melodici della musica classica Europea, fondendoli con la cultura e il ritmo Africano nei canti degli schiavi nelle piantagioni. La differenza sostanziale però, la si trova nel fatto che mentre la musica classica veniva fatta unicamente dalle classi borghesi del Vecchio Continente, il jazz era, ed è tutt’ora, accessibile a tutti (il beatbox, a detta di molti la 5° disciplina, non vi sembra abbia molto in comune con ciò?). Esso nasce nella celeberrima Rampart Street, la via che segna il confine Nord del quartiere francese di New Orleans (Rempart in francese significa bastione). Questa città è il simbolo della mescolanza di varie culture, come spesso accade negli Stati Uniti: dopo essere stata edificata per mano della Francia, è stata venduta alla Spagna e rasa al suolo due volte a causa di altrettanti incendi, comportando la creazione di più quartieri storicamente francesi ma con edifici iberici. È stata forse la maggior città americana per numero di schiavi importati, ma anche una delle più grandi per numero di comunità nere libere. Infine dopo la guerra di secessione, ha dato asilo ad un elevato numero di italiani, in particolar modo siciliani, partiti alla ricerca di lavoro e soprattutto di una decorosa prospettiva di vita, ben lontana da quella che offriva lo Stivale (occorre ricordarlo per chi oggi parla di immigrati per convenienza, dimenticandosi del fatto che siamo prima di tutto un popolo di emigranti, scusate la digressione).
Keith, come vedremo in seguito, ama e cerca di fondere il più possibile queste due tonalità dello stesso colore, riuscendoci alla perfezione. In un’intervista qualche anno dopo confesserà “Noi non stavamo cercando di creare un Jazz-HipHop o un HipHop-Jazz, per noi quello era HipHop”, ammettendo anche di avere avuto tanto materiale per il primo album, riuscendo quindi a realizzarlo in poco tempo.
“But violence, is never my first choice I use my voice to make you rejoice”.
(Knowledge)
Un’altra caratteristica che permette di comprendere maggiormente questi artisti è data dalla loro (anche qui si parla principalmente di G.U.R.U.) propensione alla non- violenza e al pacifismo, molte volte sbandierata nel corso degli anni. Il valore delle parole viene messo in primo piano con la ripresentazione di “I Manifest”, che troviamo anche alla nr.14 remixata. Un altro doppio pezzo è “Positivity”, con la partecipazione nel remix del rapper giamaicano Chubb Rock. Troviamo la famosissima “DJ Premier in Deep Concentration”, miglior esempio possibile per spiegare il portamento e l’abilità ai piatti del beatmaker newyorkese, il quale si lancia in numerosi scratch delle migliori “a cappella” del panorama musicale passato e presente. Uno stile che rimarrà pressochè immutato fino ai nostri giorni e del quale beneficeranno decine di Artisti. Sulla stessa linea anche l’immortale “Conscense be free”, con la frase scratchata nel ritornello che recita “Let your conscense be free”, prelevata dal pezzo “You gots to chill” degli EPMD (Erick and Parrish Making Dollars), cantata da Erick Sermon, beatmaker che ha collaborato con i Das EFX, LL Cool J, Jay-Z e Redman. In chiusura troviamo tre bonus tracks, tra cui:
“Because the Gang may hang you or keep you
As prisoners, for not believing the truth
That GangStarr means funky, and here is the proof”
(Here’s the proof)
Dopo il successo del loro primo lavoro ufficiale, l’anno seguente firmano per l’etichetta Chrysalis Record dell’allora direttore Duff Marlowe, ex dj e critico del Los Angeles Time. “Perchè avete lasciato la Wild Pitch Record? Perchè avevamo bisogno di più spazio per fare le nostre cose” diranno poi. L’etichetta Britannica offre una licenza artistica illimitata e una distribuzione a livello internazionale. I due continuano gli studi (rispettivamente in economia ed informatica) e nel 1990 fanno uscire l’interessante "Step in the Arena".
Il lavoro è strettamente collegato al precedente, lo testimonia il fatto che anche qui la traccia di apertura è intitolata a G.U.R.U. e DJ Premier e che uno storytelling basato sulla vendetta si chiami “Execution of a chump (No more Mr Nice Guy pt.2)”. La scelta del nome dell’album, come spiegato nella title track, rimanda in maniera abbastanza naturale all’arena intesa come luogo di battaglia (Colosseo) dove l’mc è paragonato ad un gladiatore “Struck by a blow, from a mic gladiator”. Si tratta di un album molto denso e meno facilmente digeribile rispetto al primo. Si accenna all’importanza dell’Islamismo nella vita del nativo di Boston, si parla di amore (“Lovesick”) e di strada (“Just to get a rep”). Le abilità di Premier vengono messe in luce in “Form of intellect”, la quale prende spunto da “Dope beat” della Boogie Down Productions (gruppo HipHop di KRS- One e DJ Scott La Rock) per la frase “Intelligent but not yet equivalent”, da “Holy War” dei Divine Force per “Individual with intellect” e da Lord Finesse per “Man with intellect”.
L’album si chiude con una bonus track per la versione del disco rilasciata in Giappone, ma prima penso sia interessante analizzare una canzone in particolare. L’album è pieno di riferimenti all’ignoranza e a come essa porti alla fine di un individuo e soprattutto in “Here today, gone tomorrow” come la morte sia sempre in agguato.
Questi oscuri presagi assomigliano tanto nella forma e nella sostanza a quelli espressi da Tupac nella seconda fase della sua carriera, generando un legame velato tra questo album e “Me against the world”.
“GangStarr, it means a lot to me
It means I'm free to bust rhymes sporadically Gang represents my boys or a posse
So just back up off me, and the Starr symbolizes the power
Making the suckers and weak brothers cower”
(The Maining of the Name)
Nello stesso anno arriva anche la produzione della traccia “Jazz Thing”, inserita nel film “Mo’ better blues”. Lo stesso Spike Lee ha confessato di aver pensato a loro appena dopo aver visto il video del singolo “Manifest”.
La loro carriera sta per decollare definitivamente.