- Categoria: Interviste
- Scritto da Matteo
Kiave ci racconta StereoKiling, il lato oscuro di StereoTelling
Kiave ha deciso di chiudere l'anno alla grande, pubblicando un EP potente, crudo e strabordandate di Rap. A noi "StereoKilling" è piaciuto un sacco e perciò abbiamo scambiato qualche chiacchiera con lui per scoprire maggiormente cosa si cela dietro queste nuove tracce dell'MC cosentino!
Da "StereoTelling" a "StereoKilling" in meno di un anno. Come mai questo cambiamento? Si devono aspettare qualcosa di diverso gli ascoltatori?
Ci si deve aspettare sempre qualcosa di diverso da un disco rispetto ad un altro per quanto mi riguarda, l’ho detto tante volte, “se volevi un disco come quello hai quello, se ne stampo un altro è per alzare il livello”. In questo caso però, più che agire sul “livello” abbiamo agito sull’atmosfera e sugli intenti. StereoKiling è il lato oscuro di StereoTelling che ho cercato di tenere in cantina durante la composizione di S.T. Quello uscito a gennaio era un disco che sentivo di fare, rivolto verso il mio interno, intimo e focalizzato sulla tecnica dello storytelling che ho sempre amato, meno “battagliero” del solito. Questo, invece, nasce dalla rabbia che provo ultimamente vedendo certe cose, definiamole ingiustizie. Non posso stare zitto, perchè stando zitto favorisco la crescita e l’espansione di ciò che non mi piace, quindi, come ho sempre fatto, mi sporco le mani e mi espongo.
Inizi l’EP dicendo “Kiave odia chi parla di se stesso in 3 persona”, riferendoti quindi tecnicamente (e ironicamente, supponiamo) anche a te stesso. Spiegaci meglio questa tua affermazione.
Non sono uno dotato di grande autostima, fondamentalmente mi annoia.. e mentre da ragazzino questo mi ha creato non pochi problemi, col tempo ho capito che mi ha aiutato e guidato alla ricerca di una continua evoluzione e di un continuo migliorarsi in ogni aspetto della vita. Viviamo nell’era dell' ego smisurato, dove non si riesce più a gestire il proprio narcisismo e il proprio egoismo, e cosi la gente è sempre più sola. Io in S.T. ho messo da parte l’ego, e ho scritto un disco in cui parlo poco di me e mi autocelebro quasi zero, questo è stato un’ottima palestra per far nascere StereoKilling, dove ho dato libero sfogo all’ego, ma un ego educato e che non tende a sconfinare.
Comunque sì, chi mi conosce sa che per quanti haters possa avere lì fuori, nessuno sa odiare come so fare io.
Chiudi invece l’EP dicendo “Ognuno qui fa quello vuole, Basta regole”. Ascoltando il disco si trovano infatti diversi riferimenti al rap in Italia nel 2016, non potevamo quindi non chiederti cosa ne pensi di questa scena dove quotidianamente ci sono dibattiti su rime chiuse, tempo etc..
Come dico in quel pezzo “ognuno qui fa quello che vuole”, come penso sia anche giusto. Solo poi non vi lamentate se vi becco sullo stesso palco e vi umilio davanti alla gente con tecniche, intrattenimento ed esperienza che forse voi non avrete nemmeno fra dieci anni. Si chiama "gavetta" e, per quanto possa essere pesante, è l’unica alternativa artistica allo bruciare le tappe. Lo dico senza falsa modestia: il live, l’impatto con la gente, il saper rappare, non sono cose da sottovalutare, ma per il semplice fatto che sono cose belle.
Io sono stato buono per troppo tempo, mo basta veramente però (cit. di Maccio capatonda)
Ci sarà qualche video estratto dal progetto?
Si, la data d’uscita prevista è per il 19 dicembre, abbiamo giocato e sperimentato con questo video. E’ un video che anticipa qualcosa di diverso, ma che sicuramente flasherà molto chi lo guarderà. C’è tanto dentro (forse dovrei dire dietro), forse pure troppo, ma almeno ho cercato di comunicare qualcosa, senza fare i soliti video basati solo sull’immagine (non fotografica eh, quella è un’altra cosa che merita tutta l’attenzione e il rispetto di questo mondo), parlo proprio di apparire. Comunque da lunedì saprete..
Siamo alla fine dell’anno: buoni propositi per il 2017?
Semplice: suonare il più possibile ovunque, come sempre, anzi anche di più, e iniziare il prima possibile un disco nuovo, dato che ho avuto la fortuna di incrociare sul mio cammino un genio della produzione come Gheesa, che vi stupirà sempre di più in questo 2017.
E invece, secondo te, quali buoni propositi si dovrebbe dare il rap in Italia?
Ascoltare e compare i dischi, basta gossip, basta finti scazzi, riportiamo tutto dove dovrebbe essere, e cioè su un piano musicale, tecnico stilistico, insomma sul bel Rap e sullo spirito di condivisione onesta che l’Hip Hop dovrebbe trasmettere. Poi anche basta giornalisti o addetti ai lavori che si improvvisano tali solo perchè non riescono a fare qualcosa nell’ambito della composizione musicale, e anche basta gente che dice di aver ascoltato il tuo prodotto quando a mala pena si è fermato alla preview pubblicata dal suo amico. Coglione, là dentro, in quel disco c’è un mondo, non dire di averla scopata quando invece ti ha dato un bacio sulla guancia.
Beh, Kiave non le manda di certo a dire e la cosa ci gasa un sacco. Lo ringraziamo ancora per questa bella intervista e vi lasciamo con "Mani Sporche", il nuovo video estratto da "StereoKilling". Buona visione!
Fotografia: @elanvivienne