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Dall'entrata in Machete al nuovo album The Waiter - Intervista a Dani Faiv

DaniFaiv

Dani Faiv, classe '93 e originario di La Spezia, è uscito venerdì 19 maggio con il suo primo album ufficiale "The Waiter". Nel suo curriculum ci sono già "Teoria Del Contrario Mixtape" e il disco "9 Days To Kill", entrambi autoprodotti ed entrambi del 2016; sempre alla fine dell'anno scorso si è presentato insieme a Jack The Smoker a Real Talk, web format di culto Hip Hop, dimostrando di avere attitudine, barre, flow e fiato da vendere.

Al tempo Dani aveva anche annunciato l'uscita prossima di un progetto in collaborazione con la Machete Empire Records, sotto la supervisione appunto di Smeezy Boy, ed ora ecco qua la nostra intervista proprio in occasione del suo esordio ufficiale con "The Waiter". Le produzioni portano i nomi di Pitto Stail e Kanesh, Lazza, Low Kidd e ovviamente Jack. Il tema principale è la lotta interiore tra Dani rapper e Dani cameriere (da qui il titolo), con molti riferimenti al suo modo di vivere e vedere la quoditianità.  

Andiamo a scoprirlo assieme in questa chiacchierata con il protagonista del disco. Buona lettura!


1. Ciao Dani, venerdì scorso è uscito "The Waiter": come nasce questo progetto e come si è sviluppato? 

Nasce dall’unione della mia esperienza musicale con la voglia da parte di Jack The Smoker di intraprendere un percorso manageriale e di direzione artistica: il nostro incontro ha prodotto questo disco. Da parte mia posso dire di aver imparato molto su come si può lavorare minuziosamente un pezzo in studio: sono arrivato da Jack con un disco che abbiamo sviluppato in una maniera che non potevo prevedere.

2. Cos'è cambiato rispetto a un anno fa e quindi rispetto ai lavori precedenti? 

È cambiato soprattutto il mio approccio alla realizzazione finale delle singole tracce. Grazie a Jack mi si è davvero aperto uno scenario nuovo da questo punto di vista che non avevo nei lavori precedenti.

3. Hai uno stile molto particolare, c'è qualche artista o corrente da cui hai preso ispirazione? 

Come ho già avuto modo di dire in altre interviste, da ragazzino mi sono ascoltato tutta la discografia di Madlib e di J Dilla, mentre ora mi sto ascoltando gente come Lil Yatchty, 21 Savage, Famous Dex e altri artisti di nuova generazione che mi hanno ispirato per dare nuove direzioni al flow.

4. Cosa ti aspetti dal disco? E come vorresti che venisse accolto dal pubblico? 

Mi piacerebbe che venisse riconosciuto come qualcosa di nuovo, visto che ora le nuove leve fanno tutti, più o meno, le stesse cose. Dal punto di vista musicale nel mio c’è una ricerca e l’esigenza di variare, di non ricalcare altri dischi.

5. Quanto è stata importante l'incontro con Jack e quindi anche l'esperienza a Real Talk?

Come dicevo prima, grazie a Jack ho proprio cambiato il mio modo di concepire i pezzi, inoltre mi ha introdotto in Machete. A Real Talk avevo portato delle strofe vecchie e c’è stato un buon responso della gente che mi ha dato motivo di fare il disco: in qualche modo è stato la prima esperienza di questo mio percorso.

6. Come ti trovi col Team Machete? E in particolare, com'è trovarsi ad aprire il concerto di un artista del calibro di Salmo?

Mi trovo benissimo in Machete, mi stanno trattando da Dio. Qualsiasi cosa non è lasciata al caso, e la realizzazione stessa del disco senza di loro non sarebbe avvenuta. Aprire il live di Salmo è stata una delle più belle esperienze della mia vita: su un palco così grosso vedere che la gente risponde ai tuoi pezzi è una vera emozione.  

7. Per finire Dani parlaci un po' della tua crew, cosa fate e che progetti avete per il futuro?

Non ho una mia crew… anzi, ora posso dire che la mia crew è Machete. In ogni caso sto lavorando moltissimo, quasi tutti i giorni, con Kanesh e Jack The Smoker, quindi i progetti futuri in pratica sono già pronti.

 

Mattia Manerba
Author: Mattia Manerba
"Pathos, immagini, stile, lessico, rime: le 5 strafottute fonti del sublime" (Guè Pequeno).