- Categoria: Interviste
- Scritto da Lorenzo
Sfera - Intervista
HIPHOPREC.com intervista Sfera, rapper genovese da poco fuori con il nuovo progetto Volevo Avesse Un Altro Titolo.
Ciao, partiamo con le presentazioni. Raccontaci chi è Sfera.
Ciao! All'anagrafe sono stato registrato con il nome di Davide ma è da una dozzina di anni, da quando mi sono avvicinato al rap, che perfino mia nonna mi chiama Sfera (mia nonna è una tipa forte, ha 91 anni e mi tiene aggiornato ogni volta che sente parlare di eventi hip hop, magari sbaglia i nomi, una volta ha chiamato Fabri Fibra “Frisky” ma credimi, senza di lei sarei perduto).
In generale posso dire questo, sono una persona che ha sempre visto nell'ironia non solo un modo per esprimere la propria intelligenza ma anche un modo per testare quella degli altri, questo principio legato alla passione per il rap ed allo studio della sua tecnica mi ha permesso di mettere a punto una poetica che ad alcuni piace e ad altri no, ma mi fa sentire vivo.
E' recentemente uscito in free download il tuo primo disco da solista Volevo Avesse Un Altro Titolo. Parlaci di come è stato concepito.
Nonostante abbia collaborato con decine di artisti, anche al di fuori della mia città, erano alcuni anni che non davo al mio lavoro una forma definita. Mi sono accorto che era passato troppo tempo dall'epoca del mio ultimo disco, in quel periodo cantavo in coppia con Dema, uno degli mc che hanno dato vita alla scena genovese verso la fine degli anni '90.
Per “Volevo avesse un altro titolo” non c'è stato un vero e proprio progetto, ho semplicemente raccolto le idee e violentato brutalmente l'incostanza che mi accompagna da quando sono nato. Ovviamente sono grato a Demo di Studio Ostile per la professionalità con la quale ha seguito il mio lavoro e senza il quale non avrei potuto ottenere la stessa soddisfazione.
Il titolo del progetto è molto particolare. Come mai questa scelta?
In realtà non ci sono grossi misteri dietro al titolo che ho scelto per il disco...semplicemente volevo realmente che avesse un altro titolo. Per una serie di ragioni con le quali adesso non sto ad annoiarvi, il titolo che scelsi inizialmente si rivelò inadatto e dato che non mi andava di elaborarne un surrogato mi sono limitato a dire la verità: “Volevo avesse un altro titolo”.
Nella tracklist del disco troviamo nomi di spicco della scena genovese. Come sono nate queste collaborazioni. Descrivici in 3 parole la scena hip hop genovese, ancora troppo poco conosciuta nel panorama italiano.
Facendo rap da tanti anni ed essendo tendenzialmente una persona piuttosto socievole è normale che con molti artisti della mia città siano nati rapporti di amicizia e stima reciproca, la scelta delle collaborazioni è stata una naturale conseguenza di questo. Il disco costituisce un po' il mio paesaggio mentale, al suo interno sono collocati i personaggi che nell'ambito musicale vi hanno avuto più a che fare e per i quali nutro maggiore stima dal punto di vista artistico. In tre parole la scena hip hop genovese può essere descritta come ETEROGENEA, PROLIFERA e DISTANTE. Abbiamo davvero molti rappers di livello altissimo ma capita raramente che si riesca ad uscire dal guscio, dopotutto siamo genovesi, gente strana.
A cosa è dovuta la scelta di far cominciare e terminare Volevo Avesse Un Altro Titolo leggendo passi tratti dal libro Il Piccolo Principe?
Si tratta di una scelta che ha preso forma durante il fare. In realtà ci sarebbe un piccolo aneddoto dietro ma non vorrei dilungarmi, gli abissi dei miei collegamenti mentali potrebbero turbare i lettori più sensibili. Diciamo in generale che associo il ricordo di quella lettura ad un periodo della mia vita particolarmente importante e trovo che la poetica che propongo all'interno del disco, l'attenzione che do a certi dettagli durante la stesura dei testi e la leggerezza con cui tento di trattare temi anche piuttosto complessi, abbia a che fare con il libro. Mi è sembrato adatto.
All'interno dei brani di questo progetto descrivi diversi aspetti della realtà che ti circonda, ma sempre con uno sguardo ironico e sarcastico. Parlaci della componente comica nella produzione musicale di "Sfera rapper simpatico".
Come ho già accennato do all'ironia una grossa responsabilità sociale. L'ironia è un mezzo che permette di andare oltre le apparenze , se ti capita di guardare un film comico assieme a persone appartenenti a gruppi diversi ti accorgerai che rideranno in momenti differenti del film. Alcuni non rideranno affatto, altri rideranno troppo. Con ironia puoi farti accettare, sottomettere gli altri, mettere alla prova, puoi fare innamorare di te, farti odiare, puoi perfezionare la visione che hai del mondo. C'è chi sostiene che non si debba ridere di tutto, forse è vero, io nel dubbio di certe cose rido di nascosto.
Info, contatti e saluti.
Grazie mille per l'attenzione che mi avete dedicato, se questa chiacchierata avesse incuriosito qualcuno il mio disco è in freedownload su www.demoalbeat.com , ne approfitto per salutare tutti i fottuti geni che hanno collaborato: Demo, Dj Kamo, AlbeOk, Moreno, Nader, Dala, Lion, Fat mc, Mato, Seero, Blnkay, El Plastiko, Vale, Duscian e Italo. Per tutte le novità e gli eventi che mi riguardano vi invito a visitare la pagina facebook SFERA RAPPER SIMPATICO. Ciao a tutti! Yo!