- Categoria: Interviste
- Scritto da Matteo
Il Manifesto dei GdB raccontato da Supremo73
Intervista a Supremo73 in occasione della pubblicazione del nuovo album dei Gente de Borgata dal titolo Manifesto.
1) Ciao Supremo73. Manifesto è il vostro terzo lavoro assieme. Come è stato realizzarlo e come sta andando?
MANIFESTO è il nostro terzo lavoro insieme e a livello di realizzazione possiamo dire che è il primo nato totalmente in maniera corale, i precedenti lavori erano stati figli più di iniziative personali mentre su questo abbiamo partecipato tutti attivamente alla realizzazione del prodotto finale. Ne sono contento anche per quanto riguarda il riscontro della gente che ci segue che è stato positivo a cominciare dai singoli che hanno preceduto l'album.
2) Ascoltandolo si sente molto il vostro attaccamento a Roma. Che rapporto avete con la vostra città e come vedete la nuova scena capitolina?
Il legame con Roma è forte e sia nel bene che nel male tendiamo a farlo uscire fuori. E' una città spesso invivibile ma che regala tanto a livello umano, parlo di me, del mio quotidiano e della mia città: la vivo e la amo!
3) Nel pezzo Tutto Sbagliato con i Colle Der Fomento parlate delle difficoltà che contraddistinguono l’Italia. Come vedete, quindi, la situazione nel nostro Paese? Cosa potrebbe bastare, secondo, voi per renderla leggermente migliore?
E' tutto sbagliato in Italia come nel Mondo, e il nostro paese va sempre più a picco. Penso che in primis a cambiare debba essere la gente, l'educazione, la coerenza e la voglia di reagire ad un paese che sta andando indietro mentre il tempo va avanti.
4) In Me Ricordo con Er Costa parlate dei tempi che sono cambiati. Sono cambiati anche all’interno dell’hip hop italiano rispetto a quando avete iniziato?
Beh si sono cambiati parecchio sia a livello sociale che di scena RAP, prima era un mondo analogico e adesso è un mondo digitale. L'avvento di internet ha reso più fruibile il tutto alla massa mentre prima per arrivare ad una forma di pubblico era più una ricerca .
5) La GDB Famija ha abbracciato molti artisti romani. Com’è farne parte?
Farne parte è bello anche perché si tratta sempre di un gruppo di persone amiche e legate da una forma di approccio alla musica abbastanza in comune a livello di gusto, mentalità e legame con la città.
6) Qual è stato l’album o la canzone che ti ha fatto dire “amo l’hip hop”?
Personalmente ho cominciato con i PUBLIC ENEMY e inizialmente il rap per me erano loro, e sono sempre stato fan del rap "impegnato" a livello sociale. Oggi come oggi ascolto un po' di tutto e sono parecchio legato alla musica anni 70-80 di Roma: Gabriella Ferri, Califano, Alvaro Amici e Mannarino per citarne uno attuale. A livello di rap ascolto parecchio i GANGSTARR, METHOD MAN e tanta altra roba anni '90 che è stato il periodo migliore per come la vedo io in america a livello di rap.
7) Avete già in mente dei progetti per il futuro? Ci sarà un tour per presentare Manifesto?
Il disco verrà ufficialmente presentato il 29 giugno a Roma al Forte Prenestino e faremo delle date in giro per farlo ascoltare live.