- Categoria: Top 5 Beats
- Scritto da Francesco
Res Nullius - TOP 5 Beats
A proseguire con il ventiseiesimo appuntamento della nostra rubrica dedicata ai beatmakers è intervenuto Res Nullius, milanese appartenente al gruppo Crazeology e che come beatmaker ha prodotto beats per artisti d'oltreoceano degni di nota come Reks, Reef The Lost Cause, Blaq Poet, Ruste Juxx e molti altri ancora.
"La scelta dei beats è avvenuta seguendo diversi criteri:
1 - non ho voluto scegliere per forza tra i classici anni 90 (escluso un caso), ma ho scelto pezzi più recenti che in ogni caso riflettono quelle sonorità;
2 - l'efficacia nell'uso dei samples.
Sono partito da un beat in cui l'impiego del sample è quasi minimo e comprensibile, per arrivare ad un beat in cui si fa quasi fatica a comprendere come sia stato utilizzato/i il/i sample/s.
Per efficacia intendo "l'energia" che la traccia acquisisce a lavori ultimati.
Nella musica amo l'energia. E' la prima cosa che mi guida nella scelta dei samples. Adesso però mi tocca chiarire il concetto di energia: è quella cosa che ti suscita una certa emozione quando la senti… quando accade questo so che ho trovato il sample che cercavo, mentre in altri casi “skippo” la traccia e continuo a cercare."
01. Heather B - Da Heartbreaka
Produttore: Kenny Parker
Sample originale:
Brian Bennett - The Unknown
http://grooveshark.com/#!/album/Dusty+Fingers+Vol+10/3429433
In questa traccia la batteria regge tutto il pezzo. Il sample originale seppure ricco di potenziali suoni e punti in cui poter essere tagliato è stato ridotto a due note (!!!!) che arrivano al momento giusto a supporto della batteria. La batteria è la protagonista. Lo si comprende perché Kenny Parker la lascia correre anche da sola senza preoccuparsi di buttarci sotto un sample. in questo caso l'energia è all'80% nella batteria (altro elemento per me fondamentale per definire il carattere di un beat).
02. Evidence - The Red Carpet ft. Raekwon & Rass Kass
Producer: Alchemist
Sample originale:
CONGRESS ALLEY - God save america
Anche in questo caso l'utilizzo del sample è abbastanza comprensibile. Nel senso che il lavoro principale si è basato sull'individuazione, all'interno del pezzo originale, dei giusti passaggi da tagliare. Alchemist ha individuato i passaggi per lui più efficaci e a mio avviso più energici: le voci. Non tutti amano l'utilizzo di voci nelle produzioni Hip Hop. Alcuni sentendo il sample originale magari non lo avrebbero nemmeno considerato (visto che è composto per lo più da voci), ma lui lo ha usato, incastonandolo tra la linea di basso. Basso di cui ogni nota ha una durata che ti "congela" il movimento della testa (il classico su e giù), lasciandoti in sospeso dall'entrata anticipata della cassa, fino all'arrivo del rullante. In questo gioca a suo favore anche la lentezza del beat che risulta perfetto per Mr. Slow Flow.
03. Kenn Starr – Nothing but time
Continuando per gradi, ero indeciso tra questa e un'altra traccia prodotta da Apollo Brown presente nel disco dei "The Left" intitolata "Desperation". Hanno molti elementi in comune: il suono di Detroit in primis, il sample vocale e i molti tagli effettuati sul campione (anche se per nessuna delle due ho il pezzo originale con cui fare il confronto), e la batteria energica. La differenza alla fine l'ha fatta il valore aggiunto dato dalla presenza di una tromba e di una chitarra elettrica che, andando a sovrapporsi al loop principale, aumentano il grado di complessità del beat.
Gli innumerevoli tagli del sample rendono il beat "ritmato", e a rafforzare ciò contribuiscono sia il basso palleggiato che la batteria zoppicante.
04. Pete Rock - The PJ's feat. Raekwon & Masta Killa
Samples originali:
Fantasy Three - It's Your Rock
David Matthews - Sandworms
Il gioco si fa sempre più difficile. Descrivere a parole il lavoro che c'è dietro a questo beat vorrebbe dire banalizzarlo. Inutile dire che racchiude in sè lo stesso discorso fatto in precedenza (individuazione e taglio dei giusti samples), ma per capire il maggior grado di complessità basta ascoltare le due tracce da cui ha preso i campioni. E' riuscito ad incastrare due pezzi che in origine non c'entrano nulla uno con l'altro. Sembra quasi voler dire "filtra questo, taglia l'altro e non preoccuparti perché tanto il basso lega tutto. Non ci sono strumenti virtuali per improvvisare un loop per il ritornello che sia diverso da quello usato per la strofa, ci sono solo altri samples. Buon lavoro".
05 Marco Polo & Torae - Danger
Produttore: Marco Polo
Anche qui non ho la traccia originale del/i sample/s che ha utilizzato, quindi non posso avere delle conferme sull'ipotesi che farò riguardo la struttura di questo beat. Spero solo di non usare troppo la fantasia.
La prima cosa da notare è la presenza in sottofondo di un suono che si ripete costantemente e molto velocemente per tutta la durata del beat (esclusi alcuni punti forse). I samples principali hanno un taglio abbastanza corto e quindi tra uno e l'altro ci sarebbe stato un vuoto che in realtà non si percepisce grazie alla presenza di quel suono in sottofondo. MP potrebbe aver preferito utilizzare quel suono come alternativa alla hihat, che evidentemente, da sola, non sarebbe riuscita a colmare quel gap che intercorre tra un sample e l’altro. Il ritornello è caratterizzato dal suono di sirene (!!!) e inoltre non si tira indietro se diventa necessario utilizzare strumenti virtuali per dare un cambio di direzione al beat (lo si può sentire al minuto 1.35 circa). La batteria è tosta e contribuisce a mantenere/aumentare il livello di grinta del sample.
In poche parole volevo dimostrare come il livello di efficacia di un beat non sia direttamente proporzionale a quanto lo si lavora o lo si “carica” di suoni, ma piuttosto che esso dipende dalle scelte di base che si adottano in partenza.
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