- Categoria: Writing Down
- Scritto da Matteo
Kayone - Writing Down
Secondo appuntamento con WRITING DOWN, la rubrica di HIPHOPREC.com dedicata al writing e al mondo della street art.
Questa settimana abbiamo il piacere e l'onore di avere con noi Kayone, un artista che dal 1988 non si esprime solo grazie al writing ma anche con scatch e canvas.
1) Ciao Kayone, ci puoi raccontare quando e come hai iniziato l'attività di writer?
Iniziare a dipingere, abbracciare il Graffiti Writing e conoscere la cultura Hip Hop è un regalo che la vita ti fa.
Io, ho ricevuto questo dono nel 1988, mentre frequentavo il liceo artistico e spesso mi recavo in una libreria americana, lì vidi per la prima volta una delle nostre Bibbie, Subway Art. Quel libro mi cambiò la vita, il modo d'intendere le mie giornate, le amicizie, i luoghi che avrei frequentato.
Non mi sarei mai aspettato che quella passione mi avrebbe accompagnato fino a 40 anni, con intatta voglia di fare e di esserci. Ancora oggi le mie giornate sono scandite da quell'incontro, che per 24 anni mi ha fatto dipingere per strada e non solo, aprire l'associazione Stradedarts che promuove eventi di Writing e Street Art e girare il mondo per dipingere dimostrando che noi italiani, ci siamo!
Raccontare tutti questi anni è cosa difficile, in pochi hanno avuto la fortuna di iniziare in quel periodo e forse solo tra noi potremmo capire determinati ricordi.
La mia scuola fu "Il muretto" di Milano, luogo di ritrovo per noi pochi, ma con tanto stile e fede in questa cultura che stava cambiando noi e il mondo.
2) Che significato ha per te il writing? Quali sono gli artisti che più hanno influenzato il tuo modo di dipingere?
Non penso che il Graffiti Writing abbia un significato per la mia vita, ma che sia semplicemente la mia vita.
Non esisterebbe Marco Mantovani se non ci fosse KayOne. La mia vita è stata, ed è scandita da questo, togliermelo, sarebbe in qualche modo negare la mia esistenza.
Ho dedicato anima e corpo a questa passione, e forse se qualcosa mi va riconosciuto è la costanza e fede con la quale per tutti questi anni ho continuato a fare il mio.
Non so cosa sarei stato senza quel libro, ma so che la gente, i muri, i concerti e le jam che ho visto, non valgono al più bella carriera in qualcos'altro.
Artisti che mi hanno influenzato? Tutti e nessuno... no penso di poter affidare il mio lavoro a qualche "guru" particolare, semplicemente, ogni giorno, quello che ho visto mi ha condizionato, cambiato e formato, che a farlo fosse un writer, uno scultore o un grafico.
Ogni giorno veniamo bombardati da informazioni visive, l'arte sta nel coglierle e regalarle nuovamente alla gente con la tua idea, la tua originalità.
Questo ho fatto, cogliere la vita e la creatività intorno a me, cercando nel mio piccolo di restituire un po' di quell'energia con il mio lavoro.
Bombing - Milano 1989
Treno FS - Milano 1994
Quadro Esposto alla 54- Biennale di Venezia - Reattore Quattro cm 200 x 200 - 2011
Sketch - Milano 2011
Muro - Milano 2011