- Categoria: Writing Down
- Scritto da Matteo
Capo - Writing Down
Ritorna online il nostro editoriale Writing Down. Inauguriamo questo mese di Settembre con la puntata numero diciotto assieme al writer Capo.
1) Ciao, ci puoi raccontare quando e come hai iniziato l'attività di writer?
Già da un po' seguivo da fuori le cose, poi ho fatto il primo pezzo nel '94 e da allora non mi sono più fermato.
Ho iniziato grazie ad un compagno di classe, passavamo ore sui bozzetti invece di studiare, poi in giro la sera in bici con gli spray a fare le prime tag, poi le notti in yard con gli amici più veri…
2) Che significato ha per te il writing ? Quali sono i writers che più hanno influenzato il tuo modo di dipingere ?
Per capire che significato ha per me il writing, devi pensare che ho passato, fino ad ora, metà della mia vita a sbattermi e a dipingere, ormai sono completamente assorbito dai graffiti, sempre, notte e giorno, tutto l'anno senza ferie. Nel writing ho cercato di mettere più possibile la mia personalità, di "esprimermi" attraverso il mio nome. Penso che guardando il mio blackbook puoi anche capire come vedo le cose, come agisco e come la penso. Cerco di tradurre nelle lettere il mio carattere.
Per me è anche sempre stato una tentativo di misurarmi con la città e tentare di contaminarla, una specie di grido verso gli altri, un modo per auto-determinarmi.
I writers che più mi hanno influenzato, sono stati in primis quelli più vicini geograficamente a dove abitavo. Sono sempre stato appassionato dei writers di Mestre e Venezia, poi dei wild styles della vecchia scuola di Treviso (Solow, Starch, Clout…) e delle murate degli EAD di Padova; eppoi di tutti i writers che dipingevano le linee ferroviarie del nord est…
3) Info:
Sito: blog.mynameiscapo.it
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