Ci sono davvero molti rap album nella categoria classic, ma è molto più alto il numero dei rappers che vantano grandissimi lavori in catalogo, nessuno dei quali è però definibile come classico. Robert De Niro diceva in “A Bronx Tale”: "non c’è cosa peggiore nella vita del talento sprecato". Il punto non è questo. Ogni artista in questo elenco ha avuto, o sta ancora vivendo, una carriera di successo piena di momenti importanti. E’ solo che nessuno di loro può dire di aver registrato un album coeso, un progetto dalla borderline perfetta, insomma, con quelle caratteristiche per rimanere negli annali per lungo tempo. Molti tra questi Mcs hanno ancora la possibilità per crearne uno, ma nel frattempo faranno parte degli 11 grandi rapper che, incredibilmente, non hanno un album “classic”.

(Non è una classifica e gli artisti non sono presentati in ordine di importanza ndr.)

Eccone 5!

Busta Rhymes

Età: 40 Album: The Coming (1996), When Disaster Strikes... (1997), E.L.E. (Extinction Level Event): The Final World Front (1998), Anarchy (2000), Genesis (2001), It Ain't Safe No More... (2002), The Big Bang (2006), Back On My B.S. (2009), Year Of The Dragon (2012)

Durante gli alti e bassi della sua carriera, Busta Rhymes ha sempre trovato il modo di essere rilevante, forse perché è uno dei rapper più stravaganti e peculiari che il mondo hip hop ha mai visto e sentito. Busta è originale, uno vero, uno che ha speso gli ultimi 20 anni registrando una tonnellata di singoli e video memorabili riempiendoli con la sua firma e la sua maniacale energia. Sfortunatamente, anche se alcuni dei suoi album sono ben considerati, nessuno di loro è un classic. Busta è davvero stupefacente con il microfono, ma forse abbiamo visto e sentito tutti i suoi trucchetti.

Fabolous

Età: 34 Album: Ghetto Fabolous (2001), Street Dreams (2003), Real Talk (2004), From Nothin' To Somethin' (2007), Loso's Way (2009)

Fabolous è un saggio rapper di strada che potrebbe cantare senza fermarsi mai e ha vissuto momenti leggendari nella storia dei mixtape. Negli ultimi 10 anni ha dato vita a 8 hits che hanno trovato posto nella Top 40, inclusa l’indimenticabile e classica “Breathe”, prodotta da Just Blaze. Il problema di Fab non è la mancanza di originalità, ma l’averla sempre sopravvalutata. Quello che manca è il sentimento, l’emozione. Quasi tutte le rime di Fab suonano come se stessero uscendo da un eccellente playboy, che sembra però stanco. Fabolous è famoso ed apprezzato per le punch e alcuni singoli unici nel loro genere, ma non per i suoi album.

Ludacris

Età: 35 Album: Back For The First Time (2000), Word of Mouf (2001), Chicken-n-Beer (2003), The Red Light District (2004), Release Therapy (2006), Theater of the Mind (2008), Battle of the Sexes (2010)

Ludacris ha così tante hits e pezzi classici alle spalle (“Move Bitch” è ancora oggi dope) che è normale pensare che abbia registrato un grande LP classico nel passato. Anche se i suoi primi tre album sono incredibilmente divertenti, mancavano di maturità e sfumatura. Forse è per questo che in seguito Luda si è tagliato i capelli ed è diventato più serio, ma il risultato è che sembra abbia perso il vantaggio che aveva e quello humor che lo aveva reso celebre in partenza.

Jadakiss

Età: 37 Album: Kiss Tha Game Goodbye (2001), Kiss Of Death (2004), The Last Kiss (2009)

Armato di voce roca, di alcune delle barre e rime più forti che avete mai sentito, Jadakiss è stato costruito per diventare un rapper leggendario. Non solo, ha sempre avuto un’influenza pazzesca sulla scena, tanto che in un certo periodo sembrava che tutti i rapper stessero prendendo qualcosa dal suo stile. C’è però un problema: “Kiss Tha Game Goodbye” è il suo LP di debutto ed il suo miglior lavoro, senza dubbio, ma forse non basta. Il problema che Jada ha avuto con i suoi album è stato quello di voler a tutti i costi accontentare ogni pubblico. Jadakiss è un king indiscusso, ma se si fosse attenuto a quello che sa fare meglio, avrebbe lanciato almeno un album hardcore che avrebbe rispettato il suo enorme potenziale.

Lloyd Banks

Età: 30 Album: The Hunger For More (2004), Rotten Apple (2006), H.F.M. 2 (Hunger For More 2) (2010)

Per un breve periodo Lloyd Banks è stato il king e sembrava fosse proprio lui il predestinato a tuffarsi in un mondo di gloria, grazie anche agli altri membri della G-Unit. “The Hunger For More”, album di debutto, è stato un successo (con una single hit e un disco di platino), ma non è stato quel lavoro totalmente G-Unit classic che ci si aspettava (cosa che invece è stata il disco di debutto di Game); inoltre, non è stato nemmeno il miglior album di debutto di un membro G-Unit (cosa che è stata il disco di Young Buck). Se pensiamo che Fifty lo ha recentemente accusato di pigrizia, i fan che gli rimangono e molti critici sono soliti dirgli: “Damn homie, in high school you were the man homie, the fuck happened to you?”