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  • Categoria: Recensioni
  • Scritto da Gabriele

Chance The Rapper - Coloring Book (recensione)

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Valutazione attuale: 5 / 5

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Forse nessuno, o pochi di quelli che stanno leggendo si sono mai tuffati sul serio nel fantastico universo di Chance The Rapper. Per vostra fortuna sono qui per spiegarvi perché ne vale la pena, dandovi una valida guida per muoversi all’interno del suo nuovo “Coloring Book”.

Chancelor Bennet in arte Chance The Rapper è cresciuto in una famiglia medio borghese del lato sud di Chicago e dà ufficialmente inizio alla sua carriera artistica nel 2012 quando dopo esser stato sospeso al liceo per dieci giorni butta fuori il mixtape “10 Day”. Il tape lo aiuta a farsi conoscere in tutta Chicago e a guadagnarsi la possibilità di aprire i live di Childish Gambino, ma il riscontro qui ottenuto sarà nulla in confronto a quello che arriverà con il successivo progetto.

Arriva infatti nel 2013 il suo secondo mixtape “Acid Rap”con all’interno featuring di Twista, Vic Mensa, Saba, Action Bronson, Ab-Soul e altri. “Acid Rap” è una ventata d’aria fresca per tutta la scena. Il suo flow unico, lo spirito delle sue strumentali alternati a cantati altrettanto originali, li permettono di esplodere a livello nazionale, tanto da guadagnarsi le attenzioni del concittadino Kanye West.

Ad “Acid Rap”segue a Maggio 2015 “Surf”, un joint album rilasciato in free download con il trombettista Donnie Trumpet e la sua band The Social Experiment. Il disco contiene hit come “Sunday Candy” e “Slip Slide” con B.o.B. e Busta Rhymes e riceve un’ottima risposta di critica. Chance inizia ad essere considerato uno dei big del panorama rap statunitense e l’hype intorno a lui cresce smisuratamente dopo il fondamentale contributo a inizio 2016, alla realizzazione di “The Life Of Pablo” di Kanye West. “L’album non è ancora uscito per colpa di Chance … Lui ha voluto seriamente mettere “Waves” dentro … Siamo in studio ora” twitta Yeezy nel bel mezzo della disperata attesa dei fans per “TLOP”. Una volta uscito l’album, nell’intro “Ultralight Beam” spicca una mega strofa di Chance. A questo punto il pubblico non chiede altro che un nuovo lavoro solista del giovane rapper di Chicago.

Eccoci così arrivati al 13 Maggio 2016 con l’arrivo di “Coloring Book”, terzo e attesissimo lavoro della sua carriera in esclusiva per Apple Music.

Innanzitutto bisognerebbe dire che questo, come “Acid Rap”, assomiglia molto più ad un album di tanti album. Insomma, solo strumentali originali, un mixaggio molto curato e la qualità e l'omogeneità del progetto in generale, mi fanno un po’ sentire in colpa nel definirlo “mixtape”. Quattordici brani, tanti produttori e featuring all’interno di quello che non ho per nulla paura di definire un gospel album, molto più di quanto lo fosse “TLOP” che pure fu pubblicamente annunciato come tale.

Sì perché solo a circa tre mesi di distanza dall’album di Kanye possiamo effettivamente capire quanta farina di Chance The Rapper ci fosse dentro. Innanzitutto grazie a una recente interviste di Chance con Complex, abbiamo saputo che il rapper di “Sunday Candy” si è ritrovato in studio con Yeezy quando l’album sarebbe dovuto essere pressoché terminato. “Ultralight Beam” doveva essere infatti l’outro di “TLOP”. Dopo quel brano costruito insieme a Chance, Kanye ha evidentemente trovato l’ispirazione decidendo di prendere tutta un’altra strada da seguire ed arrivare al famigerato “gospel album” la cui Intro è proprio “Ultralight Beam”.

Tornando a “Coloring Book”, che d’ora in poi ho deciso che lo chiamerò album, è un viaggio dentro all’universo di Chance The Rapper, del suo amore per gli strumenti e i cori gospel. Il tema portante di questi quattordici brani è senza dubbio la felicità. Sì, “Coloring Book”’ è probabilmente la miglior terapia contro la tristezza e l’Italia che possa esistere, sempre che le due cose possano esser separate.

L’intro “All We Got” con Kanye e il coro dei bambini di Chicago è già una doccia di gioia: trombe imponenti, cori e un ritornello di Kanye che sembra improvvisamente spuntato fuori dalla tomba di “808’s and Heartbreaks” in stile Undertaker.

Negli altri brani viene sempre più fuori la spiritualità e la positività di Chance e che sono l’asse portante di bombe come le due “Blessings” o “How Great” con un super Jay Elettronica. Oltre a questo, mi sento di poter dire che in questo album ce n’è veramente per tutti a livello di sound: dall’r&b R.Kelliano di “Juke Jam” con Justin Bieber e Towkio, passando per la moderata ignoranza (ma non troppo) di “Mixtape” con un gran Young Thug e Lil Yachty, fino ad up-tempo dance come “All Night” con Knox e semi-ballad come “Same Drugs”. Un suono dalle varie sfumature che credo sia poi ciò a cui si fa riferimento con il titolo del progetto.

Non dimenticatevi assolutamente poi di “No Problem” con Lil Wayne e 2 Chainz perché è assolutamente fuoco. Il mood da celebration primaverile e un campione che sto amando da tre giorni ma di cui non ho ancora scoperto l'origine, rendono il brano uno dei meglio riusciti del disco. Chance tira fuori uno di quei ritornelli spacca radio, mentre Lil Wayne e 2 Chainz fanno scoprire che il loro rap su un beat del genere (specialmente per il primo) è un cavallo che potrebbe senz’altro esser cavalcato più spesso.

Il singolo “Angels” con Saba mi ha ricordato che mi ero dimenticato di questo pezza tra le mille uscite dell’ultimo periodo e mi ha fatto sentire un po’ coglione per questo, mentre per “Finish Line/Drown” con T-Pain, Eryn Allen Kane (segnatevi tre volte questo nome) e Kirk Franklin, e "Smoke Break" con Future, preparatevi ad abbassare i finestrini delle vostre Punto mentre la pomperete fingendo di avere una decappottabile.

Infine una menzione speciale per l’interlude di D.R.A.M. (a.k.a. colui che dovreste ringraziare tutti per “Hotline Bling” … Sentire “Cha Cha” per maggiori informazioni), che mostra tutte le sue capacità canore in un brano che risulta molto piacevole nell’ascolto completo del progetto, ma anche preso singolarmente ha il suo perché.

Coloring Book” è un disco dal forte impatto emotivo. Sono sicuro che chiunque lo ascolterà nel modo giusto, ne rimarrà colpito positivamente ancor prima sul piano delle emozioni che su quello tecnico- musicale, seppur la qualità non manchi assolutamente anche in quest’ultimo ambito. Non credo servano troppi ascolti per percepire che nonostante la varietà di generi e featuring, l'album sia il miglior ritratto dell’unicità e della duttilità del rapper in questione e forse anche il disco giusto al momento giusto per la sua carriera. Colpisce positivamente la capacità dell'artista di Chicago di portare ogni singolo featuring, sul proprio campo di battaglia e sul proprio stile, a differenza della mggior parte di progetti con tante collaborazioni, dove è quasi sempre un pretesto per riproporre un prodotto già testato insieme all'ideatore del prodotto. Inoltre il timbro di Chance è veramente difficile da non apprezzare: ogniqualvolta si senta entrare la sua voce, questa ha la fantastica capacità di catturare tutta l’attenzione dell’ascoltatore. Non importa che sotto ci fosse una base dance che ti ricordava quel gruppo o una batteria south che ti stesse facendo fantasticare su chi fosse il producer. Quando arriva la sua voce, ciò che c’è sotto diventa una canzone di Chance The Rapper, per il fatto che la sua voce si sposa perfettamente con qualsiasi cosa, meglio di una escort altolocata.

I don’t make song for free I make’em for freedom/ Don’t believe in the king believe in the Kingdom” di “Blessings” è in assoluto la mia frase preferita dell’album ed evidenzia implicitamente anche la mini-battaglia di Chance contro i Grammy’s, a cui contesta il fatto che non vengano considerate candidabili per la premiazione tutte le canzoni uscite senza che siano messe ufficialmente in vendita.

Kanye’s best prodigy he ain’t sign me but he still proud of me” dalla seconda “Blessings” è invece la rima che dimostra come Chance voglia andare anche oltre a dove è andato Kanye. Non vuole essere messo sotto contratto da lui. Lo ammira tantissimo, ma non vuole. Desidera il suo sostegno perchè lo apprezza, ma vuole fare in modo che possa arrivare anche dove Kanye non è ancora arrivato e chissà che non voglia farlo solo con musica free (o quasi) per tutta la carriera.

 

Gabriele
Author: Gabriele
"This is my canvas, I’ma paint it how i want it baby” (J. Cole).

Chance The Rapper - Coloring Book (recensione) - 4.8 su 5 basato su 4 reviews