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- Scritto da Gianluca
Mr.Phil - Kill Phil Vol.2 (recensione)
Quando si parla di Mr.Phil si pensa sicuramente ad un produttore eclettico, internazionale, che probabilmente ha segnato un’epoca di rap con pezzi come “Piombo e Fango”, i dischi con Amir e il Turco, e il suo grande capolavoro “Kill Phil vol1” che fu uno dei primi dischi ad unire diversi mondi all’interno della scena rap italiana (Inoki, Lord Bean, Ghemon, Danno, Noyz Narcos, ecc.) in un periodo in cui non c’era molto in giro. Per diversi anni il produttore italo-inglese non si è fatto sentire per poi ritornare nel 2013 con “Poteri forti”, album molto interessante che però non ha raggiunto i props dei lavori precedenti. Il 20 marzo è uscito l’ultimo lavoro di Mr.Phil, “Kill Phil vol2”: il produttore ha provato a rilanciarsi riproponendo un format molto fortunato che negli anni ha sicuramente lasciato il segno. Sarà il buon Philip riuscito a ritornare sui livelli cui ci aveva abituato tempo fa? Andiamo a scoprirlo assieme!
Il disco presenta una grande varietà di artisti e di temi, passando dalle solite citazioni del buon Quentin Tarantino (“Hattori Hanzo”, “7 Samurai”), continuando con gran parte del suo passato musicale (le collaborazioni con Amir, i Colle e il Turco), per poi parlare della sua città adottiva (il pezzo con Balo1, Suarez e Grezzo Esselover e “AK47” sono belle rappresentazioni del rap della capitale) e per finire con quella che fu la grande fortuna del volume uno: creare dei punti di contatto fra artisti che non spesso si vedono insieme, un aspetto di novità estremamente interessanti. Mettere su di una stessa traccia artisti che provengono da esperienze diverse come Ensi, Nex Cassel e il Turco, o il Danno ed Egreen sono esperimenti pazzeschi che creano nuove chimiche che prima mai si potevano pensare. Grande tentativo di dare risalto ai “giovani” (che ormai sono praticamente esplosi) del rap italiano come Johnny Roy, Brenno, Barile e Kento, realtà differenti tutte unite sotto l’amore per il buon rap.
In conclusione, magari con “Kill Phil vol2” non si raggiunge il livello di lavori precedenti, ma il disco è molto buono e merita di essere ascoltato dall’inizio alla fine, dopotutto ci troviamo di fronte ad un maestro dei beatz che si unisce a veri fenomeni del mic!