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- Scritto da Mattia
Reks - Rebelutionary (recensione)
Il messaggio c’è, forte e chiaro: Reks & Numonics hanno qualcosa da dire e lo spalmano tutto senza censure nel loro album in collaborazione. “Rebelutionary” è bianco su nero, attitudine, storia personale e denuncia.
Dopo un’intro affidata alle parole di un discorso di Fred Hampton (attivista afroamericano delle Black Panther tra gli anni ’50 e ’60 ndr.) la traccia “Unlearn” apre il disco, sputando nelle cuffie tutta la rabbia di Reks: “Fuck what you heard. Forget what you knew, Time to unlearn. System reboot.”. Una traccia in cui il rapper del Massachussets si fa portavoce di una situazione di disagio che ancora esiste, denunciando episodi di razzismo, disuguaglianze e ingiustizie per cui appunto, sarebbe meglio fare un reboot del sistema e ripartire da capo. Magari dimenticandole. “Bang Bang” è il singolo scelto dal duo per sponsorizzare il disco che ci rigetta in uno dei più classici pezzi da vecchia scuola: ritornello parlato e strumentale che ricordano molto i Gangstarr. Forse un omaggio?. In “Ignorance is bliss” troviamo il featuring di Termanology, mentre Reks dimostra di saperci fare anche su basi più soft come in “Hallelujah”.
Numonics e Reks si completano a vicenda: il primo stende beats spruzzati con un pò di nostalgia degli anni ’90, il secondo riesce a dare colore al tutto con flow e rime ed il quadro finale è throw-back sui vagoni della metro. Come ai vecchi tempi. “Rebelutionary” è un viaggio nella mente e nella vita di due artisti, che raccontano pezzi e tematiche del passato in chiave moderna. Rudi e reali, sono da ascoltare.