- Categoria: Recensioni
- Scritto da Mattia
Mecna - Disco Inverno (recensione)
Quando per descrivere un artista bisogna usare la sua arte, perchè non si trovano altri modi, allora ha fatto centro. L’ unico modo per descrivere Mecna a pieno è usare le sue stesse parole, perchè da quando ha preso in mano un foglio e si è detto “voglio, sognare il mondo e farlo sognare agli altri” ha sempre mantenuto la promessa.
Mecna è uno che fa le pause dove meno te lo aspetti, che non chiude mai una rima come tu ti aspetteresti e che frulla parole, lenzuola e profumi. Dopo due Ep di presentazione, Mecna ci regala, è proprio il caso di dirlo, il suo primo album “Disco Inverno”, disponibile su Itunes dal 7 settembre e distribuito nei negozi da Audioglobe.
I brani di "Disco Inverno" sono tutti caratterizzati da una velata, a volte non troppo, malinconia di fondo, tipica delle stagioni fredde. L'inverno è il mondo del rapper di Foggia, che se potesse farebbe piovere per sempre - come ha dichiarato in una recente intervista. 17 tracce in cui Mecna si fa accompagnare in questo viaggio pre-autunnale tra ombrelli, nuvoloni e tazze fumanti di caffè da Ghemon (e Gilmar), Kiave, Mistaman, Frank Siciliano, Hyst, Killacat, Mad Buddy, Pat Cosmo (Casino Royale), Nasty & Lustro, Bassi Maestro e Andrea Nardinocchi. Le strumentali sono affidate invece alle sante mani di Andrea Nardinocchi, Fid Mella, Frank Siciliano, Dj Shocca, Macro Marco, Clefco, Dj Dust, Tony Madonia, Cope - un mix ben composto di produttori giovani e affermati che hanno creato beats ricercati e curati in ogni minimo dettaglio.
“Senza Paracadute” non ha bisogno di presentazioni, ha lanciato il disco proiettando le aspettative al massimo. Non si riesce a dire di no al ritmo di “Più o meno” in cui Mecna e Kiave si scavalcano a vicenda aspettando che mister Frank Siciliano metta pace tra i due. “Servirà una scala” con Andrea Nardinocchi e “Fatto così” sono il marchio di fabbrica di Mecna, visto che pochi come lui riescono a cogliere tutte le sfumature di colore di una relazione. “Kryptonite”, scritta dopo una litigata, ha per fortuna un video (dalla fotografia pazzesca) che ci aiuta a godercela fino in fondo, con tutti i sensi.
Mecna è così: scrive testi pieni e veri, che quasi si afferrano a mani nude. “Disco Inverno” è fatto a sua immagine e somiglianza: emozioni a schiaffi forti, sorrisi, smorfie, sole tra le nuvole, pioggia e occhi chiusi nel vento di ottobre. Questo è “Disco Inverno”. Questo è Mecna. Provare per credere.