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- Scritto da Matteo
Bat - Tale E Quale (recensione)
Bat è tornato e con più fotta di prima.
"Tale e quale", infatti, sancisce il suo ritorno sulla scena dopo 8 anni dal suo ultimo disco, periodo in cui comunque è sempre stato attivo con varie collaborazioni e che gli è servito per la realizzazione di questo nuovo progetto composto da 17 tracce di rap vero e crudo e colme di punchlines.
Basta ascoltare l'intro per capire che Bat ha "nuove frecce nel suo arco" e che è pronto a far sentire la sua, in quanto come afferma lui stesso: "finchè avrò voce, non taccio".
All'intro segue la title track con cui il rapper milanese sottolinea il fatto che le persone possono sì cambiare, ma senza per forza trasformare la propria attitudine; infatti Bat non si atteggia, "è questo, punto e basta, forse fin troppo onesto, è proprio questo che ti spiazza".
Il concetto del rimanere comunque vada "tale e quale" ai propri ideali, senza fingere, è il leitmotiv del disco, ciò nonostante non mancano al suo interno momenti conoscious come in "Cosa Rimane" con Zampa & Capstan e in "L'epoca pt. 2".
Il disco si conclude con una traccia diversa dalle altre: "Troppo tardi" è un pezzo in cui "la penna ha scritto da sola" e ha fatto quasi togliere a Bat i panni del "rapper ignorante" per raccontare, così, in maniera riflessiva il suo stato d'animo e i suoi pensieri.
Questo è, in poche parole, "il vangelo secondo Bat", che si presenta al pubblico che lo ascolta così come è, senza filtri e censure, per far capire durante l'ascolto come lui è e come è l'ambiente in cui vive ogni giorno.
In questo viaggio ovviamente non è solo, ma è accompagnato da molti amici "a cui non gli si può insegnare il mestiere" perchè in effetti lo sanno fare, e anche molto bene, e sto parlando dei vari Asher Kuno, Jack The Smoker, Medda, MDT, Supa, Rayden, Vox P, solo per citarne alcuni, che hanno tutti quanti contribuito a rendere migliore l'album.
Le strumentali, invece, creano il giusto mood per le tematiche affrontate e la cosa non deve stupire visto che sono state realizzate dalle mani di molti big della scena come Mastermaind, Jack The Smoker, Big Joe, Rayden, Michel, Non Dire Chaz e molti altri.
Bat è quindi sempre lo stesso, con tante "rime grasse" e con la classica "negritudine" che lo ha contraddistinto dal giorno zero e che lo porta a sfornare un pezzo dopo l'altro da ascoltare con il volume a palla.