In un intervista con il giornale Variety l’ex N.W.A. si è espresso sulle polemiche riguardo a il film “Straight Outta Compton” e sullo stato attuale della scena rap mainstream negli Stati Uniti.

A proposito delle critiche sul fatto che il film abbia omesso certe vicende (la denuncia dell’ex manager Jerry Heller per essere stato dipinto negativamente nella pellicola, è una di queste) il rapper risponde:

“Credo che nel tentare di mettere 10 anni o più, dentro 2 ore e mezzo, non ci sia una via per raccontare la storia di tutti. La storia non l’ho ricostruita da solo, ma l’ho fatto con la benedizione di Ren, Yella, Tomica la moglie di Eazy, e Dre. Inoltre Gary (il regista del film) ha fatto le sue ricerche e le sue interviste, quindi per me questa è una versione esatta dell’ascesa e del declino del gruppo. Sono sicuro che puoi fare 9 o 10 versioni diverse di un film sugli N.W.A. , hanno fatto 7 film su Elvis, quindi sono sicuro che ci sono diverse versioni che potrebbero essere fatte di questo film”.

Mentre quando gli viene chiesto se il rap abbia ancora qualcosa da dire replica dicendo che:

“Penso che potenzialmente ci sarà sempre qualcosa da dire, dipende tutto dagli artisti. L’avere “qualcosa da dire” è un concetto da cui è stato prosciugato l’Hip Hop. Iniziò a perdere il suo fascino nel ’93 quando il rap-evasione diventò il top. Quando dico “rap-evasione” intendo parlare di erba, essere fatti, macchine, donne, gioielli, soldi e tutti questi eccessi. “Non preoccupatevi dei veri problemi, andate allo strip club e fumateci su”. Questa idea ha preso piede e non ne siamo ancora usciti, perché tutta questa roba è divertimento. E’ figa da fare. Non c’è stress in questo. Non è dura. Chiunque può farlo. Quindi le Hip Hop headz hanno scelto la via facile”.

Parole tanto forti quanto difficili da contraddire. Bella Cube!

Author: Gabriele

"This is my canvas, I’ma paint it how i want it baby” (J. Cole).