- Categoria: Back In The Dayz
- Scritto da Klaus Bundy
OG Turtle, il profeta dei Santana Blocc Crips
Per chi non conosce storia ed appartenenza territoriale, ogni minimo appiglio può rivelarsi fonte di orgoglio.
Nei primi anni ’70, i giovani della California sono stati in grado di dare un nome ed una forma al loro dolore, trasformando la frustrazione in violenza distruttiva, causando centinaia di migliaia di vittime innocenti e facendo la fortuna di pochi eletti: stiamo parlando, ovviamente, dei Bloods e dei Crips, i fenomeni più lampanti dell’assenza di uno Stato degno di questo nome, che hanno insanguinato – ed insanguinano tutt’ora – le strade dell’agglomerato urbano losangelino, raccogliendo quotidianamente tra le proprie fila adolescenti affamati di denaro e rispetto.
Nel corso degli ultimi quarant’anni, sono state innumerevoli le figure leggendarie che sono rimaste impresse nella memoria dei soldati delle gang, e le gesta di alcuni di questi beniamini sono state tramandate alle generazioni successive, elevando costoro al livello di entità immortali, la cui memoria dev’essere preservata tenacemente.
Uno di questi personaggi, forse il più stravagante, è stato il leader dei Santana Blocc Crips, Kenneth “OG Turtle” Johnson.
Classe 1958 e proveniente - come la stragrande maggioranza di quelli che vivevano a Compton a quell’epoca - dal torrido Texas, Turtle aveva scelto di sopperire alla propria miserevole condizione di uomo del ghetto con la determinazione di diventare una guida carismatica per la propria gente, forte di una personalità frizzante ed un look inimitabile (ricordava fortemente l’attore Eddie Murphy, sia nella parlata che nei tratti somatici, ma con i capelli lunghi).
Ad oggi, pochissime informazioni biografiche sono disponibili riguardo ai suoi anni giovanili, ma molto si sa sulla divisione dei Crips di cui era il capo indiscusso: ancora oggi, i Santana Blocc Crips dominano la zona sud-est di Compton, in un territorio che si estende da Rosecrans Avenue a Pine Street, tra Long Beach Boulevard e Alameda Street. Il loro territorio confina con il quartiere a cui fanno capo gli Elm Street Pirus, una pericolosa unità dei Bloods, contro i quali Turtle portò la guerra durante il suo mandato, insieme ai Leuders Park Pirus, gli MOB Pirus ed i Cross Atlantic Pirus.
L’importanza di Turtle nella storia urbana di Compton è dovuta a quanto fece nei primi anni ’80, quando unificò gli Oak Park Boys, piccola gang di cui faceva parte, e i Mid-Town, dando vita ai Santana Boys, poi conosciuti come Santana Blocc Crips. Questa unificazione era voluta fortemente da un’altra leggenda della malavita californiana, Kim “Bullet” Tate, il quale, tuttavia, morì prima di vedere il suo sogno realizzarsi.
Con OG Turtle al comando ed un potente esercito al suo servizio, i Santana diventarono velocemente il gruppo più temuto di tutta l’area urbana di Los Angeles, e i loro affari – prevalentemente spaccio di droga ed armi – li resero abbondantemente ricchi.
Il momento di massimo splendore e fama arrivò nel 1984, quando – in occasione delle olimpiadi invernali – una troupe televisiva inglese andò alla ricerca dei rappresentanti più di spicco della microcriminalità di L.A., ed ebbe modo di intervistare Turtle in persona, permettendoci di avere accesso ad un piccolo squarcio di quella che doveva essere la sua vita quotidiana.
Purtroppo, l’epilogo di questa storia è triste e prevedibile: nel 1989, OG Turtle cadde in un’imboscata nella zona di Lynwood, e le circostanze per le quali perì non sono mai state chiarite. Fu sicuramente eliminato da un set dei Bloods per una partita di droga destinata allo spaccio, ma i colpevoli non hanno ancora un volto ed un nome.
A quasi trent’anni dalla sua morte, gli abitanti di Compton non smettono di considerare Turtle uno dei loro profeti, un eroe da prendere come esempio, un uomo la cui morte non ha fatto altro che donargli l’eterna aura del mito.
Anche quando l’autorità non c’è, sono sempre gli uomini a fare la storia, nel bene e nel male.