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Abbiamo intervistato i Think About It, da poco fuori con il loro primo disco ufficiale

thinkaboutit

"In Secondo Piano" è il nuovo album dei Think About It, disponibile da venerdì 6 maggio per Playbrown su su iTunes, su tutte le maggiori piattaforme digitali e in tutti i negozi di dischi distribuito da Self. L'artwork, essenziale ma allo stesso tempo particolare, è stato curato - come tutto il progetto grafico dell'album - da Corrado "Mecna" Grilli.

I Think About It sono un gruppo di sei musicisti, una formazione atipica nel rap italiano, nato nel 2013 a Bari con il preciso intento di voler creare un sound unico, o quasi, che unisse rap, nu-jazz, rnb e soul.
"In Secondo Piano" è il loro primo album ufficiale e nei quindici brani che lo compongono il gruppo ha affrontato perlopiù il tema del percorso di transizione, tanto retorico e poliedrico quanto difficile da trattare, dall'adolescenza all' età adulta. Inoltre pur essendo già musicalmente variegati, il gruppo barese ha voluto inserire in questo progetto altri musicisti di talento, pugliesi e non.

Abbiamo intervistato questi talentuosi ragazzi per sapere qualcosa in più del disco e non solo:

1.CIAO! IL 6 MAGGIO È USCITO IL VOSTRO PRIMO ALBUM UFFICIALE “IN SECONDO PIANO”, DOPO L’EP “SULLE GRATE” DEL 2014; SONO PASSATE QUASI TRE SETTIMANE DALL’USCITA: COME STA ANDANDO?

Ciao! Il disco sta andando benissimo per quanto ci riguarda, stiamo avendo un ottimo feedback, la nostra fanbase si sta allargando e ciò che più apprezziamo sono le critiche costruttive che riceviamo di tanto in tanto perchè ci fanno capire quanto l'ascoltatore stimi e apprezzi chi è dietro la musica, indipendentemente se questa piace o meno. Queste prime settimane di uscita ci stanno aprendo gli occhi su molti aspetti della discografia indipendente, nel bene e nel male.

2. ASCOLTANDO IL DISCO A NOI È VENUTO IN MENTE SUBITO IL SOUND DI “ORCHIDEE” DI GHEMON, SPECIALMENTE PER ALCUNI BRANI. SENTITE VOSTRO QUESTO PARAGONE? A QUALI ALTRI ARTISTI VI SIETE ISPIRATI PER CREARE IL VOSTRO SUONO?

Sicuramente Ghemon è un'artista che stimiamo moltissimo e con il quale collaboreremmo senza pensarci due volte, tuttavia troviamo che la nostra intenzione musicale sia radicalmente diversa dalla sua : a differenza delle "Forze del Bene" che fungono da Backing Band nei confronti del protagonista che è Ghemon, la nostra formazione è più un team nel quale ognuno ha lo stesso valore e non a caso in brani come "In Secondo Piano" viene lasciato molto spazio agli strumenti, a sottolineare che anche la parte musicale ha un ruolo di rilievo, una propria storia da raccontare, esattamente come la voce. Gli artisti che più ci hanno ispirato, oltre Ghemon, sono sicuramente Mecna, Robert Glasper, Kendrick Lamar, Drake, Anderson .Paak, Chance The Rapper, Flume e Shlohmo : atti musicali molto diversi tra loro, ma che hanno saputo contribuire nella formazione del suono poliedrico del nostro progetto.

3. CHE BACKGROUND MUSICALE AVETE? C’È QUALCUNO CHE PIÙ DI VOI SI È DOVUTO “ADATTARE” AL PROGETTO O È STATO UN PERCORSO GRADUALE E SPONTANEO ?

Ritornando al fattore "poliedricità", nel nostro collettivo ognuno ha una provenienza musicale diversa che spazia dal Jazz al Blues, passando per il Funk e la Fusion. Tutti questi generi diversi avrebbero potuto causare la nascita di una Babele musicale nella quale nessuno avrebbe compreso l'altro e invece, grazie ad uno spirito di squadra che fortunatamente abbiamo saputo costruire nel tempo, ognuno ha potuto prendersi il proprio spazio ed il giudizio lo lasciamo nelle mani dell'ascoltatore. E' inoltre da precisare che nel corso dei nostri 3 anni di attività si sono succeduti numerosi cambi di line-up a causa di divergenze artistiche che abbiamo saputo accettare in maniera pacifica : è quindi possibile capire quanto chi è rimasto lo abbia fatto per propria scelta e senza doversi adattare forzatamente a direzioni artistiche promosse da terzi.




4. ALL’ESTERO IL VOSTRO “SOTTOGENERE” È GIÀ DA ANNI SVILUPPATO E POPOLARE: CREDETE CHE SIA ARRIVATO ANCHE IN ITALIA IL MOMENTO DI DARE MAGGIORE ATTENZIONE ALLE SFUMATURE PIÙ MUSICALI DEL RAP, O NON SIAMO ANCORA PRONTI?

In Italia nasciamo pronti a tutto, il problema è che siamo molto pigri e restii al cambiamento. Ad esempio, il sottogenere più in voga nell'ultimo periodo, la Trap, ha faticato a farsi capire sulle prime, a differenze di altre zone europee come Francia e Germania, dove già era abbastanza affermato; tuttavia, una volta introdotto da artisti di spicco, del calibro di Gemitaiz e Madman o anche Salmo per citarne alcuni, ha iniziato a spargersi a macchia d'olio su tutto lo stivale e adesso non c'è ragazzino che non esca matto per gli 808 pesanti e le raffiche di Hi Hat. Tutto questo per affermare che basta uno sforzo adeguato ( e noi siamo pronti a farci carico di ciò) affinchè un sottogenere entri nell'immaginario collettivo nella nostra nazione e da lì in poi la strada è spianata.


5.TORNANDO A PARLARE DEL DISCO, VI SAREBBE PIACIUTO COLLABORARE CON QUALCHE RAPPER E NON SIETE RIUSCITI A CONCRETIZZARE FEATURING O VOLEVATE UN PRODOTTO 100% VOSTRO?
Il nostro disco ha un concept molto personale, parla della nostra crescita personale e artistica e abbiamo chiamato come featured artists alcuni amici che abbiamo ritenuto molto vicini alla nostra storia e che avrebbero potuto capire a pieno le nostre intenzioni. Non abbiamo volutamente cercato artisti di spicco per ricevere una manciata di ascolti in più anche perchè, in quanto disco d'esordio, volevamo dare una piena dimostrazione delle nostre capacità.

 

6.DOMANDONE: QUAL È LA TRACCIA DELL’ALBUM CHE PIÙ DI TUTTE RIASSUME IL VOSTRO MOOD E CHE FARESTE ASCOLTARE PER PRIMA A CHI NON VI CONOSCE?

Sicuramente la Title Track, In Secondo Piano, è la più riassuntiva, sia dal punto di vista del concept, che dal punto di vista musicale, perche racchiude in sè la nostra intenzione di far emergere la sezione strumentale, assieme alla voce e ad un pizzico di elettronica, la vera novità del nostro collettivo.

7.UNO DEI BRANI CHE PIÙ CI HA COLPITO È STATO “YOUTH”. COME È NATO? C’ENTRA QUALCOSA IL FILM DI SORRENTINO? 

Come abbiamo anticipato poco fa, i featuring sono nati molto spontaneamente e con persone di fiducia.Nel caso di "Youth" ci siamo affidati alla chitarra e alla calda voce di Giuliano Vozella, professionista impeccabile e nostro amico di vecchia data, per concepire un brano che potesse trasmettere quella sensazione di malinconia tipica dei giovani che si scontrano con quelle giornate dal sapore amaro e che faticano, per immaturità e svogliatezza generale, a trovare una soluzione e preferiscono chiudere la porta e lasciarsi trascinare dalla malinconia. Il brano tecnicamente è nato dal ritornello, che è stato interpretato da Giuliano, il quale ha saputo accompagnarci nel suo universo acustico. Il film di Sorrentino non è stato preso in considerazione, ma se ci vuole nel suo prossimo film, non esiti a chiamare!



8. UNA CURIOSITÀ: VIVETE DI MUSICA O FATE ALTRO NELLA VITA? SE SÌ COSA?

3/4 del gruppo studiano in conservatorio e fanno della musica la loro occupazione principale, il restante quarto si sdoppia tra Modeling per grandissime firme e Truffe bancarie (ride). Altrimenti il disco chi ce lo pagava?

9. AVETE IN PROGETTO UN TOUR? VOLETE SVELARCI IN ANTEPRIMA QUALCHE DATA?

Abbiamo dato il via al nostro "Jane Tour" qualche giorno fa e nel corso dell'estate faremo tappa in molte zone di Italia tra cui Savona, Milano, Reggio Calabria e Agrigento. Il nostro calendario è il continuo aggiornamento quindi vi basta seguire la nostra pagina per ricevere tutte le info necessarie!

10. INFO, SALUTI E CONTATTI

Il nostro album è su tutti i digital stores e nei migliori negozi di dischi. Grazie mille per la disponibilità, a presto!






 

 

Matteo Da Fermo
Author: Matteo Da Fermo
"Quando ancora c'era qualcosa che avesse un senso non pensavamo ad entrarti da dietro noi pensavamo ad entrarti dentro" (Bassi Maestro).