- Categoria: Hip Hop Pillars
- Scritto da Marco
Notorious B.I.G. - Street corner
Immaginatevi un ragazzo di colore alto 190 centimetri e che pesa 135 chili. Quando gli urlano “Biggie” per le strade di New York si volta subito anche se il suo vero nome è Christopher. Gira con la classica felpa xl (forse ci vorrebbe qualche x in più) e i pantaloni larghi da ghetto, ma sotto di essi nasconde una pistola. Usa il basco per coprire la testa rasata ed è sempre pronto a stringere mani per vendere dosi di crack ai tossici di Brooklyn, anche se in realtà è uno studente modello. Cristopher George Latore Wallace III è tutto questo già a 17 anni, un uomo più che un ragazzo. Il suo nome potrebbe perdersi in una lunghissima lista di afroamericani deceduti giovani: forse per overdose, forse in seguito a una regolazione di conti tra gang, o ancora per una sparatoria con la polizia. Ma non è così, il suo nome si è perso sì nel tempo, ma perchè sostituito da quello del suo immortale alterego musicale Notorious B.I.G..
“Treat it like boxing: stick and move, stick and move”
“Fai come nella boxe: colpisci e muoviti, colpisci e muoviti”
(Gimme the loot)
Biggie nasce il 21 maggio 1972. La sua famiglia è composta da Voletta Wallace e Selwyn Wallace, anche se per poco. Quest’ ultimo infatti abbandona quasi subito i due: ha già un’ altra moglie e altri figli e lascia sola la giovane donna. Come si può dedurre la vita non è facile, la ragazza si aggrappa alla sua fede in quanto Testimone di Geova e fa due lavori pur di assicurare l’educazione scolastica al figlio. Christopher dal canto suo è molto bravo e sembra essere più abile e veloce nell’apprendere rispetto ai suoi coetanei, per questo viene addirittura premiato come matricola d’onore alla scuola media. Ma purtroppo come nella stragrande maggioranza delle storie del ghetto anni ‘80/’90 ad un certo punto si è di fronte ad un bivio. Il ragazzo vede neri poco più grandi di lui girare con macchine costose, collane d’oro e col rispetto di tutti. A soli 12 anni inizia così a spacciare crack per le strade della Grande Mela e piano piano abbandona gli studi.
“Considered a fool 'cause I dropped out of high school, stereotypes of a black male misunderstood”
“Ero considerato uno stupido perché avevo smesso di andare al liceo, stereotopi di un maschio nero frainteso”
(Juicy)
Cinque anni dopo lo ritroviamo immischiato negli stessi traffici, ma questa volta con una figlia a carico. La sua fidanzata da un paio di anni infatti gli regala la gioia della piccola T’yonna. Solo ora il ragazzo divenuto padre si accorge che lo stipendio da pusher può essere l’ unica fonte di sostentamento per la sua nuova famiglia, ma quando anche questo non basta entra in gioco il commercio di pistole semi-automatiche. Viene cacciato di casa dalla madre, ignara fino a quel momento della sua seconda vita, così tra il 1989 e il 1991 si ritrova a dormire dai suoi amici, in strada oppure direttamente nello scomodo e piccolo, visto le sue dimensioni, letto di una qualche cella newyorkese.
“Slugs in his back and that's what the fuck happens when you sleep on the street”
“Lumache nella schiena e questo è quello che cazzo succede quando dormi in strada”
(Things done change)
Un giorno in strada lui e il suo amico D-Roc vengono fermati con una pistola (non registrata) e nonostante non fosse sua, quest’ ultimo si prende la colpa e salva il compare. Questo gesto BIG non lo scorderà mai. Oltre ad una spiccata propensione per la malavita, Christopher si accorge ben presto di avere anche un altro talento: sa rappare, eccome se lo sa fare. Già dall’adolescenza scrive e si esibisce con due gruppi locali, gli Old Gold Brothers e i Techniques (dei quali purtroppo non rimarrà alcuna traccia). Non è stupido, i motivi per cui lascia la scuola non hanno niente a che fare con le difficoltà nello studio e infatti le energie non vengono mai disperse: legge e scrive, scrive e legge. Trova molto tempo per farlo soprattutto quando viene condannato nuovamente ad andare in galera. Una volta uscito, dopo 9 mesi per possesso di crack, decide quasi per gioco di incidere un demo. Beh, quel demo in realtà arriva ben presto nelle mani di Mister Cee (storico dj di Big Daddy Kane), il quale lo fa ascoltare a sua volta al direttore di una piccola rivista indipendente chiamata, rullo di tamburi... The Source. Tra le varie attività di questa, “Unsigned Hype” è il nome di una rubrica atta a scovare i talenti del mondo HipHop meritevoli di un contratto discografico. Essa ha avuto il merito di far conoscere al grande pubblico artisti come Eminem, 50 Cent, Mobb Deep e DMX.
L’ artista piace e viene scelto insieme ad altri presentati nei vari episodi della suddetta rubrica per registrare una traccia. E’ qui che entra in contatto con un tale parecchio ambizioso e ricco di idee, chiamato Sean Combs, che nel frattempo lavora per la Uptown. Questo spinge Biggie a firmare per la stessa, ma presto il produttore viene licenziato. Puff Daddy, questo il suo pseudonimo, non si da tuttavia per vinto e fonda la propria etichetta: nel 1992 nasce la Bad Boy Records. Wallace decide all’ istante di seguirlo e ora le cose iniziano a farsi interessanti.
“I never thought it could happen, this rappin' stuff, I was too used to packin' gats and stuff”
“Non ho mai pensato che potesse accadere, questa cosa del rap , ero troppo abituato a confezionare armi e altra roba”
(Juicy)