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Ogni maledetto giorno. Intervista a Mostro

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Abbiamo raggiunto telefonicamente Mostro dopo l’uscita del suo nuovo singolo “Ogni Maledetto Giorno”. Abbiamo parlato di passato,presente, futuro, ispirazione e viaggi. Mostro è uno di quegli artisti che hanno fatto della propria sensibilità artistica il punto di forza nella loro musica. Dopo due anni dall'ultimo progetto è pronto a tornare e...

1 Ciao Giorgio! Ho visto la tua storia di instagram dove ti dicevi “emozionato” nell’affrontare le interviste. È davvero così terribile?

Ciao a tutti! In realtà è solo il mio approccio iniziale all’interviste, è il mio modo di fare, sono il primo che si diverte (ride,ndr) Anzi, sono entusiasta nel poter fare questa chiacchierata e vi ringrazio per la disponibilità.

2 Sono passati ben due anni dal tuo ultimo progetto (The Illest, vol.1). Cosa è successo nel frattempo? Dove sei stato?

Innanzitutto ero io che sentivo la necessità di prendermi del tempo, necessario a far uscire un prodotto che ripagasse me e chi mi ascolta da questi due anni di attesa. Nel frattempo sono uscite diverse mie vicende personali, ed ho dovuto ricomporre i pezzi, riprendere fiducia in me stesso. Sapevo che mi serviva del tempo e ho così tralasciato quelle che sono le logiche di mercato per concentrarmi e farmi trovare pronto. Adesso lo sono, e penso che “Ogni Maledetto Giorno” ne sia la dimostrazione.

3 Anche in “Poco prima dello schianto” affrontavi il tema della rinascita. C’è una connessione tra i due pezzi?

In realtà il processo che ho iniziato con quel brano sono riuscito a portarlo a termine in “Ogni Maledetto Giorno”, che rappresenta tutto ciò che sono adesso, specialmente dopo queste due anni di assenza. Un nuovo inizio dove racconto di come sono uscito dalla mia prigione e di come adesso sono totalmente libero, con tutto quello che ne consegue.

4 C’è qualcosa in particolare che ha influenzato questo tuo periodo? Dall’arte ai viaggi, dalla musica alla letteratura..

Sicuramente sì. Di certo non siamo rimasti tappati in un bunker per lavorare a questo nuovo progetto. Io traggo ispirazione in primis dalla musica, sai com’è, magari ascolto un pezzo che mi piace e mi nascono da lì migliaia di idee. Ho letto anche tantissimi libri di poesia, perché credo che sia una scrittura molto diretta, che elimina il superfluo concentrandosi sul concetto da sviluppare. Diciamo che mi sono arricchito molto culturalmente.

5 Dai tuoi inizi sino ad adesso, chi hai portato con te nel viaggio della musica che hai intrapreso? Ricordo che ne “Ill Movment” lavoravi frequentemente con i produttori Yoshimitsu e Manusso, è ancora così?

Sì, sono molto legato ad entrambi e tuttora continuano a lavorare con me in studio e sono i cardini del mio team di lavoro. “Ogni maledetto Giorno” è invece prodotto da questi due nuovi giovani produttori, gli Enemies. Teneteli d’occhio!

6 Nel tuo percorso di crescita musicale, come hai vissuto il crescente feedback che ricevevi dal pubblico, specialmente ne “La nave fantasma”? Hai vissuto bene questa esposizione?

Beh, alla fine questo è tutto ciò cui uno ambisce ad arrivare, quindi è normale che tu sia felice semplicemente perché è tutto ciò che hai sempre voluto, perché stai bene nonostante comporti pressioni,difficoltà e tutto quanto. Te lo sei cercato, quindi non puoi lamentarti di nulla. E’ importante però mantenere sempre il contatto con la realtà senza perdere la testa,continuando a lavorare e non sentendosi mai arrivato, perché se pensi di esser arrivato in realtà sei finito.

7 Ne approfitto e ti chiedo: il Mostro che sentiamo dentro le canzoni è anche così nella vita reale?

In realtà non lo so più (ride, ndr). È chiaro che ciò che presento nelle canzoni di me assume un'identità estrema. Mi sento a volte come un regista di un film horror, che per quanto abbia un immaginario crudo non va mica in giro ad uccidere la gente. Nel mio caso, la violenza lirica, è necessaria per trasmettere un determinato messaggio alle persone.

8 Andiamo sul personale invece. In pezzi precedenti come “Mondo Cane” o “La mia Rihanna” facevi trasparire una sorta di ossessione per la figura femminile, come fosse il centro del mondo. È ancora così o c’è qualcos’altro che è diventato fondamentale?

Sai, ogni disco fotografa un momento preciso per l’artista e quindi ne determina anche la crescita ed il cambiamento personale. Nell’ultimo progetto ad esempio il tema dell’amore è affrontato pochissimo, o meglio, in un altro aspetto che prima mi era sconosciuto. Anche perché se non fosse così, starei tutto il tempo a lamentarmi e non mi andrebbe bene! (Ride, ndr)

9 Nei freestyle precedenti al singolo ho visto che ti sei spostato tra Marsiglia e Barcellona: ti sei trasferito da qualche parte per caso?

No, no! Sto ancora Roma, i freestyle sono stati un pretesto per non restare fermo durante i tempi di gestazione del disco ed abbiamo quindi ideato questo format da regalare ai miei ascoltatori, girandone i video nelle due città per renderlo più particolare.

10 Restando sul tema del viaggio. Nel ritornello di “Ogni Maledetto Giorno” parli del desiderio che avevi di andare via da qui. Quante volte hai pensato di farlo e quante volte hai deciso di rimanere? Ed oggi, cosa hai scelto?

Questa è una bella domanda. Sai, a volte il buio da cui uno scappa è lo stesso che ti dà l’energia per andare avanti, quindi viviamo sempre con questa sensazione contrastante. Tutto dipende da come affrontiamo le cose, dobbiamo essere noi a capire quali sono le più importanti nei momenti difficili e sfruttarle a nostro favore.

11 Hai mai pensato di smettere?

No, mai. Mi sono solo concentrato ed adesso sono tornato più forte di prima. Questa musica fa parte di me, è intrinseca nel mio dna.

12  Per chiudere ti chiedo: cosa devono aspettarsi i tuoi fan dal nuovo disco?

Posso dirti in sincerità che ho fatto il disco più fico che potessi fare, altrimenti questi due anni non avrebbero avuto giustificazione. “Ogni Maledetto Giorno” è il primo passo di un percorso che ci porterà al disco, quindi seguiranno nuovi singoli, nuovi video e tanta roba nuova. Rimanete costantemente aggiornati sui miei social che noi siamo sul pezzo.

Grazie HIPHOPREC.com per la chiacchierata. Un saluto a tutti!

 

Gabriele Correnti
Author: Gabriele Correnti
"...e mi hanno detto 'la vita non è un film', io ho risposto 'parla coi miei dubbi." (Caneda)