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Qualche considerazione su 8 Mile

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Il film diretto da Curtis Hanson, nel 2002, che ha come soggetto di ispirazione la vita di Eminem, è sempre stato un punto di riferimento  cinematografico e musicale per gli appassionati del genere. Mentre altri film,  come Get Rich or Die Tryn’ , Notorius e Straight Outta Compton ad esempio, sono perlopiù di genere biografico con un chiaro intento di business e /o particolari non proprio fedeli alle storie narrate, 8 mile è un vero e proprio manifesto di propaganda a questa cultura ed adesso ve ne spieghiamo il perché.

Innanzitutto, qui nasce la celebre “Lose Yourself”, universalmente riconosciuta come uno dei pezzi più belli che siano stati mai realizzati, nonché unico brano rap assieme ad “It’s Hard Out Here For a Pimp” dei Three 6 Mafia a vincere un oscar per la colonna sonora originale di un film. Più che una biografia, il film ci preferisce narrare di uno scorcio di vita, privato e collettivo, di B-Rabbit e casa sua, la 8mile road di Detroit.  Se il nascente artista Eminem viene dipinto in molte sfumature interessanti, come quella familiare, di cui molti di noi ne saranno già a conoscenza, viene messo anche a nudo il delicato rapporto che avrà col mondo femminile sin dai primi approcci sempre poco tranquilli. La difficoltà di credere in sé stesso, di farsi accettare in un qualcosa che nasce prettamente in una comunità “afro” non sua, lo porterà dalla disfatta al successo nell’arco di due battle di Freestyle, una all’inizio ed una alla fine, che sono già cult. Menzione d’onore per la strofa accapella nella seconda battle con Papa Doc.

Senza farsi ingolosire dalla possibilità di lucrare sul personaggio Eminem il regista preferisce confezionarci un prodotto che non ha nulla da invidiare tecnicamente ed usa in modo sapiente la soundtrack da utilizzare per il film. Non bisogna farsi ingannare, non si tratta ovviamente di un musical, ma ogni brano che parte, ogni cassa e rullante, ogni freestyle, sono tutto ciò che ci aspettiamo dal film in quel momento coinvolgendoci e dando hype alla storia. “Shook Ones”  dei Mobb Depp all’inizio del film vale già da sola il prezzo del biglietto, così come nessuno ne avrà interrotto la visione senza prima ascoltare la già citata Lose Yourself fino alla fine dei titoli di coda. 

Se non lo avete ancora visto, guardatelo e fatevi del bene.

 

Gabriele Correnti
Author: Gabriele Correnti
"...e mi hanno detto 'la vita non è un film', io ho risposto 'parla coi miei dubbi." (Caneda)