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ScHoolboy Q. L'arte di osare

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Quincy Matthew Hanley alias ScHoolboy Q è sempre stato in cima alla mia lista di rapper preferiti per le sue innate capacità di sapersi rinnovare costantemente, nei linguaggi e nel suono, nonostante il suo background possa tranquillamente collocarlo tra i pesi massimi che non hanno bisogno di dimostrare niente a nessuno, se non a loro stessi. E forse è questa la sfida principale di cui si nutre, confrontandosi con sé stesso ad ogni nuovo progetto che segna sempre un passo avanti, mai uno indietro. Dopo i primi due album d’esordio, di ottima fattura sì ma non abbastanza da essere celebrati, esce nel 2014 “Oxymoron”, album che segnerà un punto di non ritorno nel percorso artistico di ScHoolboy Q. Ricordo che non appena rilasciato affermò in un'intervista che nelle tracce che lo componevano si riversavano tutte le riflessioni, le frustrazioni e le confessioni di un uomo che aveva capito di esser diventato tale, con tanto di responsabilità e famiglia. Capire dove termina il confine labile che separa l’uomo dall’artista e viceversa è sempre molto complicato, quasi inconcepibile per chi non ci sta dentro, ma ScHoolboy Q lo ha capito tanto bene da trasformarsi in un suo alter ego davanti al microfono. Un alter ego che vive di eccessi lirici, di beat devastanti, di collaborazioni fuori di testa. In "Oxymoron" troviamo traccia di ciò che poi sarà la sua evoluzione musicale con canzoni spessissime come “Collard Green” con Kendrick Lamar e “In the Studio” con Bj The Chicago Kid che stupiscono chi le ascolta per la capacità dell’artista di raccontarsi nei suoi lati più intimi così come nei suoi eccessi più veri. Da notare è anche il percorso collaborativo che intraprenderà con Tyler The Creator, non proprio uno a posto, col quale sfornerà pezzi unici nel genere, praticamente irripetibili come “The Purge”.

L’anno successivo, rilascia “Schoolboy Q 2”, che già dal titolo, fa intendere come l’artista decida di continuare il suo percorso di introspezione, compiendo un viaggio lirico dentro di sé e dentro il suo mondo, dove ci narra del difficile rapporto con le droghe e di ciò che ne consegue come in “Drugs” ma allo stesso tempo ci ricorda che il “Man Of The Year” resta sempre lui. Nonostante l’album sia passato un po’ in ombra, tra critica e mercato musicale, troviamo dentro infatti degli esercizi di stile, in collaborazione con altrettanti lyricist come The Game o 2Chainz per le rime, Drake e The Weeknd per le melodie, che ancora una volta, grazie anche a beat che si riconfermano il top in circolazione, ci ricordano che l’Mc per eccellenza si riconosce in questi molteplici aspetti. E lui li possiede tutti, li modella e li impone, alla scena ed al grande pubblico.

Qui una prova lampante, insieme ad altri rapper “sconosciuti” come Kendrick Lamar, Isaiah Rashad, Jay Rock e Ab-Soul, i quali inoltre formano la Top Dawg Entertainment

La consacrazione definitiva arriva però con "BlankFace Lp", uscito nel 2016, dove dimostra senza mezzi termini di poter fare quello che gli pare. Dall’album vengono estratti Hit mondiali come “That Party”  con Kanye West, brani dallo story-telling complesso e fuori di testa come “John Miur”, oppure videoclip dal forte taglio cinematografico come quello di “Dope Dealer” e “Groovy Tony”.

"BlankFace" si permette tutto e si concede il doppio. A brani simili ne vengono alternati di più riflessivi tra i quali “Overtime”  e la Title Track in collaborazione con l’astro nascente Andersoon. Paak  col quale ScHoolboy si concede ritmi più pacati e riflessivi, dedicate a melodie e parole in grado di scavare dentro la sua anima. Qui troviamo la maturazione completa dell’artista iniziata con "Oxymoron" e proseguita in modo coerente e performante nel corso dei suoi progetti, imponendo sempre la qualità alla quantità, la realtà alle maschere, trovando il giusto compromesso tra la vita e la musica.

Bonus Track. Per concludere vi riproponiamo un pezzo immancabile nelle vostre librerie musicali, una nuova collaborazione con Tyler The Creator che farà gola a molti e che conferma la sinergia che c’è tra i due. Big Body, prodotta dallo stesso Tyler.

 

Gabriele Correnti
Author: Gabriele Correnti
"...e mi hanno detto 'la vita non è un film', io ho risposto 'parla coi miei dubbi." (Caneda)