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Il Contagio ci presenta Pandemia - Intervista

ILCOntagio

“Contagiare le persone... diffondere, trasmettere. Sicuramente si tratta di infettare con l'hip hop, nello specifico con concetti, valori, stile, ritmo e sano divertimento”.

Questa è la filosofia del rapper Il Contagio, appartenente al collettivo NDP crew della sua città natale, Lecco, con la quale porta avanti progetti interessanti e serate all’insegna dell’Hip Hop, trasmettendo a più persone possibili questa “malattia” chiamata Rap. Da poco è uscito il suo primo album solista dal titolo “Pandemia” composto da 11 canzoni, che vedono le produzioni di Oyoshe, Drb, Most-D, Vano, Anti L'Onesto, Fred Ex, DeQuantiSide, Attarus, Cope.  Inoltre, possiamo trovare scratch subliminali che ci riportano indietro, ai nostri famigerati anni ‘90, affidati a dei dj di gran talento: Dj Kame, Dj P-Kut e Dj Feel'O.  Si tratta di un disco vario, che esplora molte sonorità, dal funk al crossover, dall'hardcore golden age a un sound più melodico.

Da un incontro casuale avvenuto in un pomeriggio di giugno a Lecco, ecco qui una bella intervista dove ci racconta di lui e della sua musica.

Ciao Contagio, partirei subito nel chiederti di raccontarci un po’ di te, da dove arrivi, l’origine del tuo nome d’arte, cosi per iniziare a conoscere meglio te e il tuo primo album solista…

Sono Il Contagio, uno degli mcees della NDP Crew. NDP è un collettivo hip hop della città di Lecco, che al suo interno ha rappers, produttori e un grafico. Pandemia è il mio primo album solista, esatto, che viene dopo alcuni mixtapes con la crew, un progetto realizzato con MC Sinistro e uno con Most-D. Il titolo di questo disco fa ovviamente riferimento al mio nome d'arte, che fa da filo conduttore tra alcune delle canzoni presenti: il concetto di malattia, di essere affetti da qualcosa. Non tutte le canzoni seguono questo nucleo tematico però, in quanto ho voluto spaziare tra suoni diversi, creando atmosfere differenti insieme ai vari produttori con cui ho lavorato per questo progetto.

Parlando di Lecco, la tua città, nel tuo album “Pandemia” troviamo tanti artisti tuoi concittadini, con i quali porti avanti musica e cultura hip hop che in una realtà piccola e in un certo senso provinciale: penso non sia molto semplice. Quanto ha influito questa città nel tuo percorso artistico e come pensi che venga vista e percepita attualmente?

Lecco ha chiaramente inciso sul mio approccio all'hip hop e sulla mia produzione musicale. Innanzitutto perché, come dici tu, si tratta di una realtà più provinciale rispetto che quella di una grande città come possono essere Milano, Roma e Napoli. Il mio avvicinamento al rap e successivamente all'hip hop ne è l'esempio: non avevo una compagnia in cui si faceva freestyle, ho preso il microfono in mano solo dopo aver suonato il basso per alcuni anni in un gruppo crossover. Nel microfono ho sputato solo poche volte rime improvvisate, ma soprattutto i miei testi... scrivevo ben prima di dedicarmi alla nobile arte del rap. La scena di Lc è piccola ma viva e di valore: prima di noi c'è stata (e c'è ancora) la mitica Sdpl. Attarus,  Meta che ascoltate nel mio cd ne fanno parte. Tra i più giovani ci sono Noccioman, anche lui in Pandemia; poi Fdm, Blan 1, Spianokiller e tanti altri infottati tra mcees, djs, breakers e writers. E c'è pure la mia amata NDP, con Drb, MC Sinistro, Nobe e Most-D. Per ogni rapper è fondamentale il posto in cui vive, fa parte di lui e delle sue rime.

Il titolo del tuo album “Pandemia” è, come accennavi prima, correlato al tuo nome d’arte “Il Contagio”, che è la trasmissione di una malattia infettiva da un individuo ad un altro e può avvenire in diversi modi. Di che tipo di “malattia” soffri e come pensi di poter diffondere il contagio alle persone?

Hai centrato il punto. Contagiare le persone... diffondere, trasmettere. Sicuramente si tratta di infettare con l'hip hop, nello specifico con concetti, valori, stile, ritmo e sano divertimento. Questo è lo scopo, l'auspicio, la missione che sta dietro la faccenda che porto avanti, così come la vedo e la vivo io. Si, la musica, è quello il cuore della questione!

Ascoltando il tuo album, mi sono soffermata principalmente su due brani: “Il Pianeta è uno” ed “Energia”, dove tratti la tematica della tecnologia, dei suoi aspetti controversi  con cui influenza il comportamento di noi esseri umani portandoci all’alienazione dalla realtà, oltre ad avere effetti dannosi sulla terra e sulla natura. Secondo te esiste una cura o un metodo per poterci disintossicare da questa realtà virtuale e riuscire a soffermarci sulle cose vere e non sulle quelle fittizie?

Il Pianeta è uno l'ho fatta con Dj Feel'O e Attarus, che ho già citato. Parla si della tecnologia, non solo, ma soprattutto dei danni che l'uomo sta facendo al Pianeta. Il nostro mondo è prezioso ma lo stiamo distruggendo... ci tenevo a dire la mia sullo scempio che sta capitando proprio sotto i nostri occhi. Bisogna prendere consapevolezza alla svelta! Energia, invece, è prodotta da quei campioni dei DeQuantiSide e il sax lo suona Dottor Fato, già presente in altri miei pezzi. È un viaggione riguardo la vita e il suo senso, alla realtà è alla sua composizione. Un pensiero che ha preso spunto da alcuni autori che ho letto negli anni, in primis Gregory Bateson e  Deepak Chopra. Dico il mio punto di vista sul fluire del tutto, già accennato nella prima track, ma ahimè non ho risposte a domande così esistenziali: posso solo dipingerle a modo mio, con le parole...

A cosa ti sei ispirato per scegliere i beats che compongono il tuo disco? Hai dei musicisti, producer, mcees, artisti che ti influenzano a livello musicale?

Come ogni persona che fa e ama la musica ho degli artisti che mi ispirano, sia nel mondo dell'hip hop che fuori. Nel rap trovo imprescindibili i Dilated Peoples, Canibus, Aesop Rock, Common, il Wu Tang Clan, R.A. The Rugged Man, KRS One, Guru; tra i produttori e le band Dj Premier, Pete Rock, Apollo Brown e i Roots. Per l'Italia cito Colle Der Formento, Kaos One, Lord Bean, Paura, Tayone, Dj Skizo, Cor Veleno, Esa e i grandi Neffa e Deda. Uscendo dalla sfera della doppia h cito ovviamente Bob Marley, i Rage Against The Machine  (di cui sono un fan incallito), gli Asian Dub Foundation, Fred Wesley, Donald Byrd... sforzandomi di citare solo quelli essenziali se no facciamo notte! I nomi che ho citato mi fanno provare emozioni.

I tuoi testi, sono molto filosofici, a tratti poetici: hai qualche scrittore letterario che ti ha influenzato nella stesura, o magari qualche libro che ti ha ispirato?

Grazie per gli aggettivi "filosofici" e "poetici", apprezzo molto. Non ho scrittori che mi hanno ispirato, o almeno, se c'è ispirazione non si tratta di un'ispirazione diretta, non me ne rendo conto. È più facile secondo me essere ispirato da un mc potente e profondo, ad esempio Rakim o Percee P, piuttosto che da uno scrittore. A parte questo leggo parecchio, soprattutto poesia, ma non solo. Ad esempio adesso sto leggendo No Is Not Enough di Naomi Klein, che da certo come stile non ha nulla a che vedere con quel che scrivo io. Sono appassionato, per dirne un paio, di Baudelaire, del Subcomandante Marcos e di William Blake, giusti per citare tre mie letture. Sta all'ascoltatore scoprire l'eventuale presenza di queste tre penne nei miei testi.

Pandemia ha 11 brani: qual’è quello che ti rappresenta di più o al quale sei più affezionato?

Amo tutti gli 11 pezzi del disco, compresa l'outro del buon Attarus. Il pezzo a cui sono più affezionato è Provaci, in quanto è il più intimo e il più personale... Adoro il beat che mi ha fatto Anti L'Onesto (che approfitto per salutare, bella Anti!) e lo scratch di Kame è davvero azzeccato. Va beh ma Kame è una garanzia, che parlo a fare. Provaci è emersa, rima dopo rima, da storie di vita vissuta, relazioni che, tra alti e bassi, si mostrano per quello che sono e per quello che potrebbero essere. "Basterebbe così poco"...

La musica rap, ultimamente ha avuto molte contaminazioni, dalla dubstep al raggae etc. Attualmente invece va molto lo stile Trap, nato in America ma che nell’ultimo anno è sbarcato e ha conquistato anche l’Italia. Molti rappers old school si sono avvicinati a questo stile, collaborando con artisti trappers del momento come Sferaebasta, Laioung, Vegas Jones. Volevo avere un opinione su cosa ne pensi di questo tipo di musica, sugli artisti emergenti che la portano avanti e se ti piacerebbe poter collaborare con loro?

Non ascolto né conosco gli artisti da te citati. La trap è un genere musicale interessante, ma questa moda di rapparci sopra a tutti i costi novità stancando. Per di più spesso i risultati sono molto poco musicali, di dubbio gusto... tranne per Ensi e pochi altri, ma si sa che Ensi spacca su ogni beat! Morale: non ho mai fatto un pezzo su un beat trap e al momento non ho intenzione di farlo. La faccenda però non è trap vs non-trap... è è sarà sempre musica fatta male vs musica fatta bene. Detto questo, però, che ognuno faccia quello che gli piace con stile e dedizione.

Il tuo album ci é piaciuto molto, ti lasciamo quindi uno spazio libero e senza censura per comunicare direttamente ai tuoi fans, dove poterti vedere live e dire ció che qualcuno ancora non ti ha dato modo di fare.

Grazie mille a te e al sito per questa intervista. Che dire... ho fatto questo album, Pandemia, ascoltatelo e fatelo ascoltare. Spero vi piaccia, ci ho messo tutto me stesso! Lo trovate da Wag a Milano, al Concept a Lecco oppure potete ordinarlo scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e alle pagine Facebook di NDP Crew. In alternativa sappiate che lo porto sempre con me ad ogni evento! Prossimamente suonerò al FOA Boccaccio a Monza, insieme a Aban e tanti altri... a breve nuove date con Senz'R e i miei fratelli di NDP... in attesa di nuova musica targata NDP ovviamente! Visto che tra poco uscirà qualcosa di nuovo nuovo...

 

Exena
Author: Exena
"Io faccio questo, vivo per questo e in ogni riflesso puoi trovarmi sotto il solito effetto" (Sottotono).