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  • Categoria: Interviste
  • Scritto da Anna

Fuossera - Intervista

fuossera-rap-italiano

HIPHOPREC.com intervista i Fuossera, gruppo hip hop nato alla fine degli anni Novanta tra i quartieri di Napoli, una passione innata per l'hip hop, per la voglia di raccontare in musica realtà, sogni e delusioni.

1) Chi sono i Fuossera? Che messaggio vogliono trasmettere con la loro musica?nel secondo album le vedute sono più ampie.

I Fuossera nascono nel 1998, proveniamo dall'area nord di Napoli e con ogni probabilità, insieme ai CoSang, siamo stati i primi a fare un certo tipo di rap, quello che viene realmente dalla strada. Abbiamo sempre cercato di mettere in musica quello che ci raccontava la visione della vita nel nostro quartiere. Poi con il passare degli anni è avvenuta una crescita sia stilistica che nel modo di scrivere, come si può notare nel secondo album nel quale le nostre vedute sono più ampie.

 

2) Sotto i Riflettori è il titolo del vostro nuovo album. Cosa potete dirci riguardo questo progetto?

Il titolo dell'album a differenza del primo disco è nato strada facendo, mentre scrivevamo i brani abbiamo pensato di chiamarlo così anche per la situazione che vive la nostra città, che è costantemente "Sotto i Riflettori". In questo progetto abbiamo cercato di essere meno ermetici per cercare di comunicare in maniera più diretta con chi ci ascolta e chi ancora non ci aveva mai ascoltato.

 

3) Il vostro album di debutto Spirito e Materia era interamente in dialetto napoletano, mentre Sotto i Riflettori sono presenti sia l'italiano che il dialetto. A cosa è dovuta questa scelta stilistica?

Avevamo l'esigenza di comunicare con il maggior numero di persone possibili e sopratutto permettere a chi non è campano o del sud di capire cosa dicessero le nostre canzoni, anche perché noi cantiamo in un napoletano molto stretto che in certi casi è di difficile comprensione anche per quei napoletani che non hanno una grande familiarità col cosiddetto dialetto. E poi abbiamo pensato che può essere un vantaggio utilizzare due delle lingue che si parlano in Italia.

 

4) Recentemente è uscito il video del singolo Senza Fine. Cosa significa per voi questo brano?

Abbiamo voluto dedicare una canzone a tutte le persone che sono state costrette e sono costrette tutt'ora a lasciare la propria terra. Nel testo ovviamente c'è l'opinione personale di ognuno di noi sui motivi per i quali questo accade. E' una questione che in quanto napoletani e meridionali ci tocca molto da vicino, visto che nell'ultimo decennio i giovani del sud hanno ripreso a emigrare ai ritmi degli anni Sessanta. Un vero e proprio esodo che sta privando la nostra terra delle sue energie migliori. Ma il pezzo è idealmente dedicato a tutti i migranti, al di là della nazionalità e della lingua che parlano, e alla loro speranza di tornare un giorno finalmente a casa.

 

5) Uno dei temi principali trattati nell'album è il rapporto che avete con la vostra città d'origine: Napoli. Questa è una città molto particolare, con i suoi pregi e i suoi difetti e diversa da tutte le altre. L'hip hop vi ha aiutato a viverci? Il contesto ha influenzato la vostra musica?

Senza dubbio il posto da cui si proviene influenza moltissimo quello che si scrive, pensiamo che per tutti sia così e questa cosa vale ancora di più se vieni da Napoli che, come dici, è una città molto particolare. L'hip hop per noi è stato una specie di lente di ingrandimento per poterla osservare più da vicino e da angolazioni differenti. In ogni caso Napoli, pur nella sua specificità, ha le stesse problematiche di tutte le metropoli del mondo e le stesse forme espressive globali attraverso le quali si dà voce a un disagio e si articolano le narrazioni. Fra queste, l'hip hop è sicuramente una delle più efficaci e quella che naturalmente troviamo più congeniale. In ogni caso pensiamo che anche senza il rap avremmo vissuto con la stessa serenità di adesso il rapporto con la nostra città.

 

6) Fra le collaborazioni presenti nel disco spiccano i nomi dei Co'Sang e dei Club Dogo. Come sono nati questi featuring?

Con i CoSang è nato tutto in maniera molto naturale, entrambi siamo fondatori del collettivo Poesia Cruda. Tutti sanno che ci conosciamo da una vita e abbiamo fatto molte cose insieme. Con i Club Dogo invece ci conosciamo più o meno dal 2005. Abbiamo già collaborato in due occasioni con Marracash e Vincenzo e avevamo voglia di fare un pezzo anche con loro. Anche in questo caso una collaborazione nata in maniera molto naturale.  

 

7) Quali sono i vostri progetti futuri?

Per il futuro ci sono altri progetti ma è troppo presto per parlarne, ora siamo concentrati sulla promozione di questo disco. Vogliamo portare la nostra musica in giro per l'Italia, questa è la priorità assoluta in questo momento. Poi ci sono un paio di collaborazioni importanti che al momento non possiamo svelare, ma che nei mesi a venire saranno una gradita sorpresa per il nostro pubblico.

 

8) Ci stiamo avvicinando alle festività natalizie. Cosa vorrebbero trovare i Fuossera sotto l'albero?

Un pacchetto con una quantità enorme di banconote viola! Ahahahah! Scherzi a parte, pensiamo che sia inutile mettersi a dire che vorremmo prese di coscienza, una maggiore consapevolezza da parte della gente. Purtroppo ci sembrano utopie. Per cui, quello che arriva ce lo prendiamo, con tanti ringraziamenti a Babbo Natale e alla Befana, sperando di ricevere tanti doni e poco carbone.

 

9) Info,contatti e saluti

Il 7 Dicembre faremo uno showcase di apertura al concerto di Marracash a Napoli, invitiamo tutti i lettori di hiphoprec a non perdere questo evento. Per il resto, un saluto enorme a chi ci sostiene, perché solo loro sono la nostra vera forza.


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Author: Anna