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- Scritto da Lorenzo
Pensie - Intervista
Intervista al rapper genovese Pensie recentemente fuori con il nuovo mixtape U.F.O. Vol. 2 (Unlimited Flow Originator).
Il tuo nuovo progetto è il secondo volume di U.F.O Mixtape. Come nasce questa idea?
Dato l'ottimo riscontro avuto dopo il primo volume ho deciso di proseguire la saga dando continuità al gioco sul titolo "U.F.O." e alla scelta di omaggiare la produzione statunitense scrivendo su strumentali di un unico beatmaker (Araab Muzik in questo, Dj Premier nel precedente).
I mixtape sono ormai una consuetudine per ogni artista hip hop però esiste ancora molta confusione sulla definizione di mixtape, puoi farci chiarezza su questo capitolo visto che in tanti non lo hanno ancora chiaro?
Capita molte volte anche a me di spiegare la differenza tra album e mixtape. E lo faccio semplicemente definendo il primo come "canzoni vere e proprie su beats inediti creati appositamente" e il secondo come "pezzi (talvolta solo strofe) con rime spesso da battaglia e scritte estemporaneamente (il così detto freestyle), nella maggior parte dei casi su basi edite".
Come nasce la scelta di Araab Muzik per le strumentali?
Nel primo volume il mio tributo è andato ad una leggenda dell'Hip Hop mondiale, un king del beat classico. In questo capitolo ho sterzato completamente come sonorità e sono andato su un produttore giovane, ma ugualmente di talento, che si sta affermando sempre più nella Scena U.S.A.
Una traccia del tuo mixtape è prodotta da Big Joe, il producer di Killa Soul che negli ultimi mesi si è segnalato tra i migliori beatmaker italiani collaborando anche con artisti come Onemic ed Emis Killa. Come nasce questa collaborazione?
Qualche mese fa stavo raccogliendo beats di produttori che stimavo (e stimo) e la mia scelta non poteva che ricadere anche su Big Joe. Gli ho mandato una mail spiegandogli un progetto (ancora in ballo) e disponibilissimo mi ha mandato ben 5 beat. Inizialmente il pezzo in questione, "Fotte Nada", non doveva rientrare in "U.F.O. Vol. 2", ma vista la qualità del beat e la scrittura omogenea con quella degli altri pezzi (questo l'ho scritto almeno 2 mesi prima) ho deciso di impreziosire il prodotto inserendo un brano originale al 100%. Quel ragazzo è avanti sul serio.
Il tuo primo album "Nacque nei projects" è stato interamente prodotto da Fat Fat Corfunk. Non male per il tuo primo disco ufficiale. Come è nato il progetto?
Ai tempi (era l'inizio del 2007) FatFat mi contattò per esprimere la sua presa bene riguardo alcuni miei pezzi che aveva sentito in rete. Da lì alla collaborazione il passo è stato breve. Inizialmente mi mandò due beats. Dopo che gli mandai i provini (uno di questi era proprio la title track "Nacque Nei Projects") decidemmo di proseguire, e qualche mese dopo l'album era pronto. L'orgoglio di avere un disco interamente prodotto da lui è ancora bello forte.
Dopo tre mixtapes di fila (Ufo vol. 1, Genova Reale e Ufo vol. 2) adesso stai pensando qualcosa su strumentali originali? Puoi darci un'anticipazione?
Sì, ho iniziato da pochissimo a scrivere su strumentali originali. Non è ancora tempo di un album ufficiale, ma il prossimo prodotto sarà sicuramente su beats inediti.
Il tuo flow serrato e le liriche complesse ti rendono un artista molto tecnico, tuttavia la parte musicale dei tuoi brani sembra ancora un po' acerba. Sei consapevole di questa carenza oppure la tua scelta sui ritornelli è dettata dalla volontà?
Ti dico, essendo gli ultimi miei 3 lavori dei mixtapes, ammetto di aver messo in primo piano le strofe. E' una cosa che riguarda anche il mio gusto personale. Ho sempre dato più importanza alle strofe, nel giudicare un rapper. Si tratta comunque di musica, e soprattutto per lavori quali possono essere album, ep o singoli, è un aspetto che in futuro cercherò di curare al meglio.
Nel panorama italiano esiste ormai una vera e propria giungla di artisti che cercano spazio. Per questo motivo spesso non è facile trovare "kept secret" che meriterebbero più spazio. Cosa ti manca per il salto definitivo?
Da quando ho iniziato, il mio primo obiettivo è sempre stato quello di migliorarmi. Penso quindi che il salto definitivo, per come lo intendo io, dipenda solo da me stesso.
Nel tuo mixtape collabori con esponenti della scena a 360°, dal sud al nord passando per il centro e le isole. Nell'hosting sono presenti props ad artisti come Inoki, Blocco Recordz e Parabellum, inoltre c'è un pezzo con Montenero (Dogo Gang). Ultimamente diverse di queste realtà sono state in contrasto tra loro, cosa pensi delle ultime vicende interne alla scena italiana?
Inizio col dire che a me i dissing piacciono. Sta poi a noi giudicare se il motivo della "sfida" è l'innalzamento tecnico della questione o la triste ricerca di pubblicità. Per quel che mi riguarda, al momento me ne sto zitto. Quando e se mai potrò permettermelo non escludo di dire la mia in rima su determinate questioni.
Con U.F.O mixtape volume 2 lanci il marchio Dream Slang Records, label indipendente genovese. In cosa consiste questo progetto?
Dream Slang Records è un marchio che rappresenta la via di mezzo tra una label e una crea. Non può essere considerata etichetta discografica in quanto le risorse economiche sono limitate, ma i mezzi che io e il mio staff mettiamo a disposizione la pongono un gradino di professionalità superiore a quello che può essere un semplice gruppo di amici che decidono di collaborare. L'idea è quella di promuovere nuovi artisti sotto il classico "l'unione fa la forza", senza tralasciare il lato umano degli stessi.
Infine uno spazio libero per dirci quello che vuoi! Grazie!! Lo staff di Hiphoprec
Innanzitutto grazie a voi per l'intervista. Poi invito i lettori a visitare i siti www.pensie.it e www.dreamslang.com (per le prossime uscite) e a seguirmi su www.facebook.com/pensieofficial e www.twitter.com/pensieofficial.