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Rosk - Writing Down

rosk

Writing Down continua con il suo intento di dar maggior spazio ai graffiti e alla street art.

Siamo giunti alla puntata numero cinquantatré e abbiamo con noi il writer Rosk.

 

1) Ciao, ci puoi raccontare quando e come hai iniziato l'attività di writer/artista?

Diciamo che non ricordo di preciso quando iniziai a disegnare, non riesco a delineare con precisione l’inizio, so di certo che ho iniziato a parlare di graffiti nel 2002, un pò per gioco nei banchi di scuola, non sapevo di preciso di cosa stessi parlando, mi incuriosiva il mondo dei graffiti, anche perché venivo da un paesino nell’ entro terra siculo.
Ricordo il mio primo graffito: esperienza bellissima, mai avrei potuto immaginare che fosse il primo di una lunga serie, una notte freddissima (naturalmente inllegal) avevo l’adrenalina a mille, fantastico! La mia fortuna è stata quella di aver iniziato a dipingere (vincolato dalla mia età) in un periodo di completa evoluzione del graffito, le prime comunity on line, internet, quindi una comunicazione veloce delle immagini, quindi gli stimoli ho cercato di prederli dall’esterno, da uno schermo, dalle fanzine del periodo.
Mi sono posto degli obiettivi, che cercavo di raggiungere anno dopo anno.

 

2) Che significato ha per te il writing? Quali sono gli artisti che più hanno influenzato il tuo modo di dipingere?

Per me il writing è tutto, ne ho fatto una filosofia di vita, lo riconosco nel mio passato e lo vedo nel mio futuro.
La mia rottura con la concezione di fare “graffiti per gioco” l’ho avuta circa nel 2005, mi trovavo in gita scolastica in Spagna e conobbi Belin, riconosco in lui il mio mentore oltre che un carissimo amico, lui non era ancora cosi famoso, bastò però una chiacchierata per stravolgermi la vita. Già facevo “figurativi” se cosi si potessero chiamare, ma vedere dal vivo un lavoro suo mi ha fatto scattare una molla, tornai da quel viaggio rinnovato, con una voglia di spaccare tutto, ricordo dipingevo ogni fottutissimo giorno o se no dipingevo ero nella hall of fame a meditare su come poter migliorare il graffito del giorno prima, cercai di capire come usare lo spray e come potessero interagire i colori, quindi una cura sulle sfumature, credo che sia uno studio che continua ancora oggi.

 

3) Quale tipo di tecnica utilizzi nella realizzazione dei tuoi lavori?

La tecnica è quella dello spray, dipende la grandezza dell’opera (esempio tele di piccolo formato) uso delle forme che mi facilitano il getto del colore. Ma per lo più vado a mano libera, parto sempre da una bozza fotografica, in automatico riesco a sezionare la foto in sezioni cromali, credo che siano ragionamenti dovuti all’esperienza.

 

4) Come vedi il futuro del writing? Si riuscirà, a tuo parere, a dargli più spazio o dovrà rimanere sempre nei confini dell'"illegalità"?

Beh ci sono molti libri a riguardo, non sono un sociologo ma è evidente che il writing sia un fenomeno a livello mondiale. Non mi vorrei sbilanciare più di tanto, ma la mia formazione da writer mi ha formato con un concetto “artistico” del fenomeno a prescindere se sia legale o illegale. Credo che il filo che divide le due concezioni (legale/illegale) sia molto sottile, sono le due facce della stessa medaglia, una conseguenziale all‘altra.

 

5) Info, contatti e saluti. 

Vi ringrazio per la possibilità che mi avete dato, ringrazio i ragazzi del mio gruppo, con cui condivido esperienze fantastiche, la mia ragazza che mi su/opporta, tutti i gli amici che ho conosciuto grazie al writing!!
Facebook:roskgiulio mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Big up!
GiulioRosk TDK_SP

 

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Matteo
Author: Matteo
"è l'Hip Hop che sta ingoiando la mia vita dal di dentro" (Madbuddy)".