- Categoria: Writing Down
- Scritto da Matteo
Style1 - Writing Down
Ecco un nuovo appuntamento con Writing Down, il nostro editoriale sul mondo dei graffiti e della street art.
Per questa puntata numero cinquantacinque, l’ultima prima della pausa estiva, abbiamo il piacere di avere con noi Style1, writer attivo già dagli anni Novanta.
1) Ciao, ci puoi raccontare quando e come hai iniziato l'attività di writer/artista?
Ciao a tutti. Diciamo che nel 1997 ci fu una nuova ondata di espansione della cultura hiphop in Italia e per motivi che non so spiegare ne fui fortemente attratto.
Tra le quattro discipline sentii più vicina a me quella del writing e quindi cominciai in modo abbastanza casuale, e con molta ignoranza, a dipingere. Fondai con due miei amici una crew chiamata RN (Rione Nero, poi Razza Nemica) e iniziammo a esplorare il legale, l'illegale, i tag tour etc. L'uso di internet era scarso e ogni azione era una novità assoluta.
Dal luglio di quell'anno non ho mai smesso di dipingere e negli anni sono riuscito a far diventare questa passione anche parte del mio lavoro.
2) Che significato ha per te il writing? Quali sono gli artisti che più hanno influenzato il tuo modo di dipingere?
Il writing per me è vita. Dipingo da 16 anni e non credo smetterò mai: è troppo radicato nella mia persona.
Il writing è evoluzione. Perchè è una disciplina che ha delle regole entro le quali lo studio e il lavoro producono risultati sempre nuovi, e quando arrivano la soddisfazione è enorme.
Il writing è egocentrismo. Perchè se per anni e anni continui a dipingere il tuo nome su tutte le superfici che ti vengono a tiro, difficilmente puoi negare di esserlo.
Il writing è stile e rispetto. Non solo nei pezzi, bisogna cercare di essere stilosi in tutte le attività della propria vita, perchè è fondamentale che dietro ad una grande opera ci sia una grande persona.
La svolta nella mia "carriera" fu quando vidi per la prima volta un pezzo di Soda, che già all'epoca dipingeva 3D devastanti. Ora è un poco scomparso dalla scena, ma assieme a Boost scrisse pagine importanti del writing italiano. Capii che la mia strada era quella di dipingere 3D: la sfida mi prendeva in un modo pazzesco. Però volevo anche essere il più possibile originale: in quel periodo i pezzi tridimensionali erano molto legati alla scuola tedesca e in particolar modo a DAIM: erano quasi tutti fatti un poco a "blocchi" diciamo. Cercai qualcosa di personale e in pratica tolsi lo spessore a questi blocchi e mi misi a scrivere il mio nome tramite lettere formate da fogli e nastri. Non è passaggio intellettuale enorme, ne sono consapevole, ma era comunque qualcosa di diverso. Da quel giorno nacquero i pezzi di Style1 che, piacciano o meno, sono abbastanza distintivi.
Oltre ai tre writers già citati, la mia massima stima va anche a SEAK. Poi ce ne sarebbero molti altri, ma questi quattro sono stati i miei idoli.
3) Quale tipo di tecnica utilizzi nella realizzazione dei tuoi lavori?
Io dipingo utilizzando unicamente gli spray, al massimo utilizzo i rulli per fare gli sfondi. A volte uso gli stencil, ma non abbiamo una grande storia d'amore: qualche volta li uso per realizzare pattern per gli sfondi, ma non vado oltre, quindi sono sempre forme piuttosto semplici.
Su tela sono un poco più aperto verso l'utilizzo dei materiali e agli spray affianco anche acrilici, penne, markers e a volte anche elementi materici.
4) Come vedi il futuro del writing? Si riuscirà, a tuo parere, a dargli più spazio o dovrà rimanere sempre nei confini dell'"illegalità"?
A me sembra che rispetto al passato il writing abbia preso molta visibilità. Ci sono sempre più artisti che dipingono intere facciate di palazzi anche in Italia e in molte zone della penisola le persone vivono in pace con i writers. La caccia alle streghe è un poco passata, anche se a volte viene riproposta per motivi politici.
L'illegale c'era, c'è e ci sarà. Non credo si possa esserci il writing senza la sua componente illegale, sarebbe in qualche modo contro la sua stessa natura.
Con l'ingresso dei graffiti e della streetart alla Biennale di Venezia di quest'anno (B2B - back to back to biennale) direi che il movimento sta per fare un grosso salto in avanti, per quanto riguarda la visibilità. Poi ci sono i pro e i contro, come in tutte le cose :)
5) Info,contatti e saluti.
Un saluto alle mie crew che per colpa del mio vivere nell'estremo Nord Est vedo sempre meno: TDK, CBS, MT e ACV.
Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere fino a questo punto e a voi per avermi contattato.
Chiudo con un'ultima cosa: non copiate. E' squallido e non serve a niente. Magari potrete ingannare il prossimo che non ne sa, ma più che a lui farete un torto a voi stessi. Dimostrate di spaccare più degli altri con le vostre forze: ottenere il risultato è più complesso ma porta maggiore soddisfazione. Poi se qualcun altro spaccherà più di voi pazienza, ci sta, ma almeno potrete dire di aver dato tutto, e non è poco.
Trovate tutti i miei lavori sul mio sito personale: http://www.style1.org
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