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  • Categoria: Recensioni
  • Scritto da Gianluca

DSA Commando - Sputo (recensione)

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Quando si parla di Rap oggi giorno è facile pensare ad un microcosmo in cui sfonda solo un certo tipo di elementi, in cui si ha la possibilità di ascoltare solo un certo tipo di artisti che fa rap in un determinato modo (Mainstream World, se vogliamo dargli un nome). Bhè, l'equazione è nettamente sballata. Infatti in Italia l'Underground (ed è svilente dover rimarcare ancora questa distinzione nel 2015, ma diventa doveroso vista la situazione in cui ci troviamo) è più bollente che mai e continua a sputare sangue nelle orecchie delle teste più hiphop di questo paese. In particolare, una banda di "Bastardi di Savona" (cit.) continua a fare "Carneficina" ormai da anni, mandando messaggi chiari dal Nord-Ovest a chi cerca di svilire questa Cultura con pailettes e lustrini. I bastardi in questione sono i DSA Commando,  un misto di ultraviolenza, cattiveria e hardcore in versione HipHop che fa tremare le fondamenta underground di questa penisola. A due anni dall'uscita de "Le Brigate della Morte", i ragazzi di Savona tornano sulla scena il 14 Novembre 2015 con l'uscita di "Sputo", quarto album ufficiale del gruppo. Avranno rispettato le attese previste per quest'uscita? Andiamolo a scoprire assieme!

"Sputo" è il "classico" (in senso positivo) album che puoi aspettarti da un gruppo come i DSA Commando, e lo si capisce subito dal primo "Crazy Train": rime ultraviolente, beatz lancinanti in cui si trovano alla perfezione gli incastri folli del gruppo. Si avverte un sapore macabro in ogni singolo elemento del disco, un sapore familiare per chi ha conoscenza della musica del gruppo. A riprova di quanto appena detto troviamo pezzi come "Sputo", "Children of Dog" e "Carneficina". Troviamo nel disco anche accenni ai vecchi Sangue Misto in "Terrorizers" (dove il soggetto chiamato in causa torna a casa con ottanta punti di sutura al posto del celebre "Microfono nella cartella"), cosi come troviamo spunti decisamente oscuri in "Il giorno in cui oscurammo il cielo" e "Nel nome di nessuno".

Per quanto riguarda i featuring, le scelte sono state abbastanza oculate: troviamo infatti il Danno (strofa epica), O'Zulù dei 99 Posse e Sad Vicious del gruppo francese Droogz Brigade. I tre si trovano perfettamente a loro agio nel mood del disco e riescono a dare un contributo (cosa non facile) che non stona con l'architettura creata dai DSA.

I Beatz sono stati curati come sempre dal buon vecchio Sunday, che crea un impianto "acido" in cui i ragazzi possono sfogare al meglio il loro rap. Le sue basi riescono a non annoiare mai, risultando ancora fresche dopo anni di attività.

In definitiva, si può dire con assoluta certezza che ci troviamo di fronte ad uno dei migliori prodotti di questo 2015. È un disco violento, cattivo, "acido", lancinante a cui si accompagna una complessità lessico/musicale invidiabile per questi tempi "easy" per l'hiphop italiano, e la cosa non può che far piacere a tutti i fan del gruppo di Savona!

 

Gianluca
Author: Gianluca
"Money never made me, money never played me!" (M.O.P).

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