- Categoria: Recensioni
- Scritto da Mattia
Two Fingerz - Mouse Music (recensione)
"Questa di sicuro non è musica rap, non l’ascolta chi ascolta Tupac” - inizia così Mouse Music, ultimo lavoro dei Two Fingerz disponibile dal 29 Maggio in tutti i negozi di dischi e in formato digitale su ITunes. Amanti dell’Old School astenetevi, sono tante le novità e le sperimentazioni portate dal duo formato da Danti e Roofio, tanto che la critica si trova sempre più d’accordo nell’inserire i due artisti in questo nuovo ed incalzante genere Hip House.
Il disco, questa volta ne volante ne finto, si compone di ben 20 tracce. Nella tracklist troviamo featuring e collaborazioni di alto livello: Dargen D’Amico, Max Pezzali, J-Ax, Emis-Killa, Guè, Sud Sound System e Caparezza. Le strumentali sono prodotte da Roofio, eccezion fatta per la traccia “Come le chitarre” affidata ai producer Don Joe e Shablo.
Tematicamente eclettico, Mouse Music tocca un’infinità di argomenti tutti trattati con originalità da Danti, che si diverte come un matto a sfornare metafore e giochi di parole d’effetto. Un simpatico siparietto con Vittorio Sgarbi in “Capra” anticipa una traccia scolastica, critiche a musica e mode attuali trovano spazio in “Non me la menare” in compagnia di Ax e Max Pezzali. In “Barlamento” viene descritto il ruolo, a quanto sembra, sempre più imponente ed importante dei baristi nella nostra penisola, traccia in cui è presente probabilmente anche una sottile allusione al sistema politico italiano. “Bosco” e “Burattino” ci regalano un po’ di sano storytellin’ mentre “Mamadu” in collaborazione con i Sud Sound System ci trasporta in un clima estivo dai colori jamaicani.
Danti saltella tra un argomento e l’altro senza problemi, incastra e cuce parole appartenenti a sfere sensoriali distanti, facendo lavorare anche la mente di chi ascolta - nella traccia “Fuori Piove”, dove le sonorità disco di Roofio si placano per un poco, dimostra come riesca a cavarsela anche quando (citando lo stesso Danti) non ci si sente come un musulmano devoto: Allah grande.
Per concludere l’album porta senza dubbio una ventata di novità e simpatia, l’hip hop si muove, si evolve come cultura e stile ed i Two Fingerz ne sono l’odierna dimostrazione.
L’unica pecca (se proprio dobbiamo andare a cercarne una) è il non facile accostamento delle strumentali all’ideale di base cui siamo abituati, ma d’altronde “questa è musica che è fatta con il mouse, se non ti piaceva te ne stavi in da House”.