- Categoria: Eyes On The Game
- Scritto da Matteo Da Fermo
Siamo stati alla prima di Zeta - il film
Mercoledì sera siamo stati al cinema “Odeon - The Space” a Milano, dietro l’imponente Duomo, per la prima nazionale di “Zeta – Il film”. Dopo una sessione di interviste con gli interpreti del film – attori e rapper – e un piacevole rinfresco, ci siamo trasferiti in sala per la prima visione.
Al di là dei veri e propri protagonisti del film - Izi, Salvatore Esposito, Irene Vetere e Jacopo Antinori – il “rap carpet”, come è stato definito, pullulava di nomi conosciuti. Erano presenti infatti sia i rapper che hanno partecipato al film, come Shade, Low Low, Metal Carter, Ensi, Noyz Narcos, Clementino, Briga, Tormento, Rancore, Baby K, Fedez e tanti altri, ma anche altri artisti “esterni” come Mecna, Moreno, Coez, Sfera Ebbasta e Ghali.
Una costante emersa nella chiacchierata con gli interpreti è l’unità della scena italiana. Quasi ognuno ha voluto precisare questa dinamica, secondo gli stessi è proprio questa caratteristica infatti ad aver favorito la nascita e lo sviluppo di tale lavoro. Metal Carter ha specificato che nonostante lui sia di un’altra generazione, nella quale ci si sentiva emarginati nel fare rap, oggi, al contrario, spesso si inizia a farlo con in mente la sola idea di fare soldi.
Tuttavia in questo discorso il rovescio della medaglia è che si è arrivati a creare un movimento enorme che con il tempo è diventato molto unito, avendo tutti "una fetta di torta". Low Low, Rancore e Tormento hanno insistito inoltre nel voler specificare che sebbene da fuori quella italiana possa sembrare una scena “divisa”, quasi tutti gli artisti apparsi nel film si conoscevano già da tempo, oltre a stimarsi reciprocamente, nonostante le differenze musicali.
Una curiosità è che alcuni artisti nel film interpretano se stessi, altri invece hanno dei veri e propri ruoli, perlopiù piccoli, ma comunque crediamo sia stato un modo di agire - cinematograficamente parlando - abbastanza "simpatico" e coraggioso.
Ma di cosa parla “Zeta – il film”?
Cosimo Alemà, il regista, ha definito questa produzione cinematografica come un film d’amore in primis, una sorta di “Il tempo delle mele” ai giorni nostri. In effetti, dopo averlo visto, questo paragone ci è sembrato adeguato. L’amore in senso stretto comunque, pur ricoprendo un’importante fetta della sceneggiatura, non è il solo protagonista della pellicola.
Ad esso infatti si affiancano quello che è lo spirito di rivalsa, la tenacia, il voler emergere. Stimoli che tuttavia si vanno a scontrare, nel film come nella realtà, con la vita di tutti i giorni.
Ensi, rispondendo ad una nostra domanda nella quale chiedevamo lui se si rispecchiasse nella trama, ci ha risposto che la storia di Zeta (il nome d’arte di Izi nel film) è la sua storia, ma è anche quella di chiunque ce l’abbia fatta a “sfondare”. Continuando, il rapper torinese ha precisato che è vero, il tema del sogno realizzato e della rivalsa è trito e ritrito nella musica rap e nelle pellicole, ma è così perché semplicemente è una dinamica ancora attuale nonché autentica.
Quello che noi temevamo comunque era che la musica avesse un ruolo non troppo importante in questo progetto. Può sembrare un ragionamento assurdo, ma avrebbe potuto benissimo essere parte della trama ma non in maniera imponente. In parte il nostro dubbio era legittimo, in quanto è davvero difficile realizzare al giorno d’oggi in Italia un film musicale, come asserito anche dal regista romano. Per fortuna però non è stato così: la musica ha un ruolo di primissimo piano nella pellicola. Nel susseguirsi delle scene oltre ai brani di Izi, si possono distinguere facilmente brani importanti del rap nostrano, impeccabilmente adatti a determinate scene.
Un’informazione interessante infatti è che per “Zeta – Il Film” si è seguito un ordine particolare per quanto riguarda la colonna sonora. Come affermato da Shablo, a differenza di quella che è la normalità nella realizzazione di un film, per questo lavoro è stata prima realizzata la colonna sonora – le tracce del nuovo album di Izi di prossima uscita - e poi il film stesso. Ovviamente però Cosimo Alemà ha anche delegato qualcosa ad hoc per il film al talentuoso produttore.
Tornando a parlare della trama, nella piacevole chiacchierata che abbiamo effettuato con lui, Izi ha tenuto a puntualizzare che in “Zeta – Il film”, c’è molto sia di Diego (il suo nome di battesimo), che del suo alter ego artistico. In parte è quindi un prodotto autobiografico, sia dal punto di vista della gavetta artistica con tutti i risvolti del caso, e sia della vita di tutti i giorni di Diego, a partire dalla malattia con cui convive da 10 anni, il diabete.
Un appunto da fare è che Diego Germini, in arte Izi, non è mai stato un attore, nè ha mai seguito corsi di recitazione. Da quello che ci ha detto, circa due anni fa conobbe Paola Zukar. Poco dopo Cosimo Alemà sviluppò l’idea di fare un film del genere e tra tutti ne parlò con lei. In quell’occasione inevitabilmente spuntò fuori il nome di Izi. Cosimo cercava esattamente un personaggio/artista del genere, talentuoso e spontaneo.
Com’è facile immaginare, però, non è tutto oro quel che luccica. Diego ci ha infatti detto che in alcuni frangenti avrebbe voluto mollare tutto, i ritmi erano serrati e per un “non attore” non era proprio facile. Poi continuando, ha specificato che con il tempo si è creata un’aria di collaborazione ed amicizia con tutti e questo gli ha reso tutto più agevole. Tale amicizia si è poi sviluppata nel tempo, tanto che molti rapper/attori del film, oggi sono abitualmente frequentati da Izi.
Una domanda che probabilmente in molti si saranno fatti è come mai Cosimo Alemà abbia pensato ad un film del genere. Pur avendo realizzato altri film in passato, la sua maggiore occupazione è sempre stata nell’ ambito dei video musicali e delle pubblicità. Il regista ha risposto dicendo che i pochi film che aveva realizzato erano più di stampo nichilista e aveva voglia di realizzare un film d’amore. A questa sfera ha aggiunto il ruolo della musica rap.
La musica rap è sempre piaciuta al regista romano, il quale ha specificato che lo ha sempre seguito, a volte da vicino lavorandoci, altre da “spettatore”; ma soprattutto ci ha detto che ritrova in questa musica gli stimoli e le dinamiche alla base del punk e del rock anni 80, anni particolari che l’autore ha vissuto in prima persona, nei quali i giovani avevano un bisogno estremo di dire la loro e la musica era il loro unico ritrovo per farlo.
La voglia di realizzare un prodotto nuovo, giovane, fresco è stato l’anello di congiunzione tra il regista e Salvatore Esposito, probabilmente l’attore di professione più famoso in “Zeta – Il film”. L’interprete di “Gomorra – La serie” ha infatti precisato che ha accettato questa offerta rinunciando ad altre, perché nella sua carriera cerca sempre di mettersi in gioco con qualcosa di nuovo, sperimentare.
Una menzione fatta da entrambi è quella ai numerosi David Di Donatello vinti da registi giovani recentemente: speriamo che anche questa pellicola possa cavalcare l’onda vincente di queste coraggiose produzioni cinematografiche.
Concludendo, crediamo che “Zeta – Il Film” sia un film da andare a vedere. Non abbiamo menzionato troppo la trama per evitare spoiler e soprattutto perché non trattiamo di cinema: il nostro punto di vista è quello di amanti del rap e non quello di critici cinematografici. Da amanti del rap quindi diciamo che una pellicola del genere, per quanto, forse, diretta ad un pubblico molto giovane – con tutti i risvolti contenutistici del caso – possa fare solo del bene alla doppia H italiana e conferirgli un’ulteriore spinta per migliorarsi.