- Categoria: Interviste
- Scritto da Matteo
Intervista a Jesto: Supershallo 3 raccontato traccia per traccia
Jesto sta per concludere una settimana molto importante. Ieri è uscito il video di “Bestemmie” e domani pubblicherà l’atteso Supershallo 3. Nell’attesa che venga messo in free download vi abbiamo voluto regalare questa descrizione traccia per traccia realizzata direttamente dal rapper romano; durante la chiacchierata non abbiamo perso l’occasione per fargli anche qualche domanda in più per levarci qualche curiosità. Nient’altro d’aggiungere, è Jesto!
PERSONAL:
Il tape si apre con un “padrino” (dall’accento un po’ romano) che mi parla e che mi dice di smetterla, perché sto ammazzando tutti i rapper della scena e quindi gli sto rovinando in un certo senso la piazza. Supershallo 3 inizia con questo mafioso che ritornerà anche più avanti nel corso del mixtape. E’ un viaggio un po’ da film, un pezzo molto incazzato.
Il titolo è un gioco di parole, consumo questa vita come stessi fumando un personal, ma in realtà quella che mi consuma, è lei.
TUTTO:
Nonostante abbia una base super trappona, secondo me ha un contenuto. Il concept del pezzo è “vado a riprendermi tanto quanto la vita mi ha tolto”, è un po’ una metafora della mia carriera e in cui dico che non sono fatto per vivere lavorando ogni giorno 8 ore, l’ho già fatto in passato ma non fa per me; ho tra le mani questo dono che è l’arte e quindi preferisco morire povero facendo quello che mi piace piuttosto che morire lavorando senza la soddisfazione di fare quello per cui sono nato!
BESTEMMIE:
Di questa è uscito il video ieri e, a dispetto del titolo, dove uno si aspetta super parolacce e robe simili, è un pezzo quasi conscious che parla anche direttamente ai fan, il mio esercito di bestemmie che ce l’ha come me con il mondo. Il succo è che siamo fottutamente soli e il perché lo spiego nelle strofe dove ci ho messo anche un po’ di attualità, tipo i Marò.
TRAINER (ft. CaneSecco e Tormento)
E’ un pezzo molto bounce. Il concept è che l’hip hop è uno sport e io sono il trainer: quindi mi servivano dei featuring che avessero una credibilità nella scena e per questo ho scelto Tormento, per me uno dei più forti di sempre e che si è messo in gioco nella sua strofa con anche un flow spezzato, e CaneSecco, che è un bro che coinvolgo sempre nei miei progetti, con il quale abbiamo creato un pezzo della scena romana.
ROLLA
C’è un evidente riferimento a “We Dem Boyz”, anche se la base è un’altra. Il ritornello parla di fumare, ma le strofe sono più dense rispetto ad un pezzo da “fattone” e lo spiego nell’outro, dove dico che a volte c’è veramente bisogno di evadere dai problemi quotidiani. E’ uno dei miei pezzi preferiti, a mio parere suona veramente americano.
SUPERSHALLOBOY
Il fatto è che sono arrivato al 3 senza aver fatto un pezzo intitolato “Supershalloboy”, è un pezzo un po’ in stile vecchio Eminem in “Without Me”. Forse è il pezzo più cazzone del mixtape, quello che forse fa ridere di più. SupershalloBoy è una sorta di supereroe in giro per la città che sostanzialmente fuma e prova a scopare le tipe. Questa è una botta in più di allegria rispetto i pezzi prima e magari potremo lavorarci per un singolo.
HOUSTON (ft. Rancore e Yojimbo)
E’ po’ una reunion per i nostalgici dato che ci sono Rancore e Yojimbo, entrambi con me sotto l’etichetta fondata a Roma anni fa da Hyst, doveva esserci anche lui, ma alla fine l’ho messo in un altro brano. Noi tre abbiamo un trascorso ancora prima del Bunker, ci conosciamo da un botto di tempo. E’ uno dei pezzi più fighi, un po’ perché ho messo Rancore su una base diversa dal suo solito e un po’ perché hanno spaccato tutti e due.
SMOLLY (ft. Fred De Palma)
A differenza di quanto pensano tutti non è stata scritta sopra il beat di Molly, ma è un'altra strumentale. C’è Fred, presente anche nel 2, perché è facile collaborare con lui, è veramente uno dei pochi che posso mettere su qualsiasi base su cui rappo io. Giocando ovviamente sul fatto della “molly” americana, Smolly è invece riferito alle pischelle che ti si accollano. Ritornello killer, strofe fighe con super autotune usato sia da che da lui…c’è una dose di autotune che penso basti per tutto il resto rap italiano per un anno (ride, ndr)
THREESOME (ft. Mondo Marcio):
Anche questa ha un titolo trabocchetto. E’ un pezzo struggle, più cupo, dove la metafora è che il mondo e la vita ti fottono e quindi sei tu a dovere fare un threesome con loro. Ho chiamato Marcio perché lo conosco da anni, secondo me ai tempi ha alzato il livello del rap in Italia e mi piaceva molto averlo dentro un mio progetto; posso garantire che ha spaccato tutto e a me ha ricordato come rappata il Mondo Marcio dei primi dischi.
BUIO:
Buio inverte un po’ la rotta. E’ uno dei pezzi un più “classic” di SS3, è una sorta di Non So Mentire 2 con sfumature diverse. E’ una traccia super triste e l’ho messa come numero 10 perché prima di questa serie di tape usavo questo numero per fare un certo tipo di canzoni, quelle molto tristi, molto struggle. Zero autotune, pezzi di vita reale, che magari non ho neanche mai detto a nessuno; è il pezzo in cui mi sono messo più a nudo.
PAPA:
Sono super fan di questo pezzo, anche perché l’ho scritta in modo rocambolesco quando stavo in aeroporto a Budapest nel periodo dove CoCo andava più in voga da noi. Precisiamo che il mio rap è anti-clericale, è contrario al sistema, e lo sfrutto per cambiare il setting del cervello su cui la gente media è abituata a stare. Secondo me Papa non è da sottovalutare come pezzo, all’apparenza è super trap, super autotune, però ha un contenuto molto forte: una critica alla chiesa che parla di fame, povertà, amore, nonostante vivano nel lusso con gioielli che neanche Snoop Dogg possiede.
PIETRO (ft. Uzi Junkana, Pordinero e Nayt)
E’ una trappata che fa molto ridere e gioco sul vecchio modo di dire “si chiama Pietro e torna indietro” riferito sia all’accendino ma anche al flow, allo stile che ti vengono rubati. Quattro strofe, una più killer dell’altra, dove ognuno di noi sfrutta al meglio il proprio flow.
MESSIAH (ft. Hyst)
E’ uno dei pezzi più presi male assieme a Buio. E’ carino perché ha un’ambivalenza: io dico che i fan aspettano di sentire la mia voce ogni anno, come il Messia, mentre Hyst dice il contrario, allontanandosi da questa etichetta facendo venire fuori il nostro dualismo da fratelli. Sono soddisfatto di averlo messo sopra una trappata, poi fa un paio di quartine con flow spezzato che ciao!
JUSTIN:
Qua scherzo ovviamente sul mio nome, Justin. E’ un pezzo ironico ma è anche una frecciatina verso quelli che mi vorrebbero più underground: cazzo io sono cresciuto con quella roba lì, vengo dalle battle, non mi possono rompere le palle su queste cose. Se voglio rappo su un beat di Justin Bieber e ti rompo il culo ugualmente!!!
BOHEMIAN (ft. Rayden):
Quando ho chiuso la mia parte ho pensato subito a Rayden, perché anche lui ha questo mood da “poeta maledetto”. Il pezzo è preso male, fumoso, oscuro, da mangiatori di oppio e sostengo che noi siamo un po’ i poeti maledetti moderni, visti come una sorta di antenati del rap moderno.
ATLANTIDE (ft. Shade):
E’ un brano super ironico e quindi Shade era perfetto. Parla del “rimanerci sotto”, ha tante punchline e fa veramente ridere. L’ho messo sedicesimo perché tutta la seconda parte del tape è molto cupa, a parte Justin, e quindi mi serviva qualcosa per risvegliare il lato più ironico.
PSYCHO (ft. Lord Madness)
Beat super trappone, su cui io faccio due strofe e una Madness, che ha spaccato su una base diversa dalle sue e, dopo che gliel’ho passata, in meno di due giorni mi ha mandato la sua strofa fatta e finita con lo stile suo. Dovete sentirla perché è difficile da spiegare e mescola anche due mondi diversi da loro.
EMMA:
E’ un gioco di parole, Emma Marrone non è minimamente nominata, ed è un pezzo molto profondo. Dei brani che ho pubblicato è tra quelli andati meglio e mi fa capire che il mio lato da preso male piace, forse anche di più quello cazzone-trappone a cui sono abituati.
HYPE:
E’ un manifesto di come Jesto è adesso, con un ritornello non facile, molto tecnico ma che suona da club. Anche se è quella che ha aperto le danze, essendo la prima che ho pubblicato online, l’ho messa come ultima perché volevo che Supershallo 3 si chiudesse con un outro in cui dichiaro di non credere alle views e ai like, perché la guerra in realtà la si fa sul campo! E questo è il mio modo di combattere.
Ora passiamo a qualche nostra curiosità sul progetto e altro ancora:
Justin, sapresti darci una tua spiegazione del perchè il pubblico si divide tra chi ti osanna e chi invece insulta il tuo modo di lavorare degli ultimi tempi?
Succede per vari motivi, attualmente credo di essere il rapper più difficile da recepire e interpretare in Italia. Per esempio, se tu non mi conosci e ti approcci a me per la prima volta con tracce tipo “Rolla” o “Papa”, oppure un video come “Nuovo Guè”, o addirittura le sole copertine dei mixtape, è facile che ti possa confondere e pensare che io sia uno di quelli che fa un rap modaiolo e privo di contenuti, perche il sound potrebbe sembrare quello, dal beat agli effetti vocali. Penso che questo sia dovuto dal fatto che in Italia il pubblico abbia la brutta abitudine di dividere tutto in scompartimenti, cosa che io scardino proprio, la mia è una visione a 360° diciamo, penso che un artista non si debba limitare a tutto ciò, io scrivo quello che mi sento, a seconda di come sto. Con Supershallo rivomito addosso al pubblico quello che la società ci impone, esagerando. Ma questo lo puoi capire solo avendomi studiato e capito, senza esserti soffermato all’apparente superficialità delle rime. Per quanto riguarda i fans che avevo prima e che adesso cacano il cazzo (e sono tantissimi)… Io sinceramente non so che dirgli perché non puoi forzare l’evoluzione di un’altra persona. Se uno è rimasto bloccato ad un certo punto io non posso dirgli che deve fare un passo avanti. Io posso solo provare a traghettarli e fare da tramite per far loro capire quello che la musica è diventata ora. Il problema comunque non è mio ma loro. Quello che però apprezzo e più mi appaga è che i fan di Supershallo interagiscono, ultimamente sempre di più, li vedo proprio che “stanno sul pezzo”.
Quanto è importante per jesto e per supershallo l’aspetto grafico, video e del merchandising?
E’ importantissimo, tanto quanto le canzoni. Per quanto io odi la parola “Artista” mi sento effettivamente tale. Curo tutto nei minimi dettagli. I tre mixtape hanno un concept, raccontano una storia con le loro copertine. Vorrei che questa cosa dell’”arte” passasse, perché qui come nei testi potrebbe sembrare che uno si perda nella superficialità, venendo scambiato quasi per trash. Per me è un opera a tutti gli effetti, che nessuno ha mai fatto (la copertina del 3 tra l’altro è stata fatta a mano dopo ripetuti tentativi)
Come funziona una sessione in studio di supershallo?
Essendo Supershallo un mixtape, in me non c’è nessuna ansia da prestazione. Non ci sono regole. Molte tracce e molte idee sono nate in studio. “Hype” ad esempio mi è venuta in mente durante un tragitto casa-studio, altre invece a causa di qualcosa visto mezz’ora prima. Tutto così, molto spontaneo e di getto. In un disco ufficiale questo non puoi permettertelo dato che ogni parola deve essere al posto giusto e non si può improvvisare. Vi dirò che non mi dispiacerebbe documentare una sorta di “Making of” di Supershallo, lo trovo molto interessante. Io da fan ad esempio sarei curioso.