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- Scritto da Matteo
Killa Cali - Ottobre (recensione)
È Dicembre ma sembra Ottobre. Perchè? Per il semplice motivo che sono giorni che ho in repeat l'ultimo album di Killa Cali, intitolato appunto come il decimo mese dell'anno.
Mi chiedo come poterlo descrivere in poche parole e, pensandoci, arrivo alla conclusione che per farlo possono bastarne soltanto due: sentimento e knowledge.
La prima per il fatto che sono molto i brani in cui l'artista della provincia di Lecce apre il suo cuore, sia nel bene che nel male, sopra i beat, come per esempio in A Luci Spente, Oggi Non Ti Cercherò, Quasi Per Davvero o altri ancora.
La seconda, invece, perchè ascoltandolo attentamente si possono trovare veramente tanti riferimenti letterari e non solo: Cali, infatti, si diverte nel corso delle strofe a parlare sia dei legionari che di calciatori come Bachini, Nordahl, Totti o Piola, o anche di Dorian Gray, Hemingway, Rousseau, Pierrot, passando per riferimenti storici come le battaglie di Waterloo, Caporetto e Stalingrado e potrei tranquillamente andare ancora avanti nell’enumerazione.
Un buon esempio può essere la traccia Come Cézanne, che ha fatto da antipasto al disco lo scorso Agosto, in cui Killa paragona la sua “vita al contrario” al pittore francese e dove da libero sfogo alla sua conoscenza citando Van Gogh, Beethoven e Giovanna D’Arco.
All'interno del disco sono presenti, inoltre, tracce leggermente differenti, dai lineamenti più da punchliner, come Capocannonieri con Gemitaiz, MadMan e Uzi Junker o Fort Apache.
Oltre a coloro che ho appena menzionato, di collaborazioni ci sono quelle di Coez, Canesecco e Primo e in particolare Lacrime Di Sole, prodotta assieme al rapper dei Cor Veleno, mi ha piacevolmente colpito.
Ottobre, dunque, a mio parere è un ottimo disco realizzato da un gran liricista, che ben si adatta al mood autunnale/invernale, grazie anche alle varie strumentali, e di cui consiglio caldamente l’acquisto.