- Categoria: Recensioni
- Scritto da Mattia
Stokka & MadBuddy - #Bypass (recensione)
Atteso. Tanto atteso. E’ uno degli aggettivi che meglio si prestano per descrivere “#Bypass”, l’ultimo album del duo palermitano Stokka e MadBuddy che arriva forte e chiaro nei nostri stereo dopo il successo di “Block Notes”, album quasi storico visto che si parla di sette anni fa. Dal 28 Maggio il disco è disponibile in formato digitale su Itunes e nei negozi di dischi.
L’attitudine è sempre la stessa a cui ci hanno abituato i due “Tasters” di Palermo centrale: rime dirette, semplici e incastri altrettanto freschi che suonano quasi come una sentenza. Una sentenza sul mondo Hip Hop che ora, anche in Italia, è diventato mainstream ed è in continua evoluzione (forse più quantitativa che qualitativa).
“Non ti serve una maschera non siamo dentro un teatro/ a te serve l'esperienza dei palchi dove ho suonato” (cit. Stokka - Nella Casa). Con Stokka e MadBuddy assaporiamo le vecchie regole, ed è un ritorno alle origini sopra le produzioni sempre massicce spolverate da quel lieve tocco old school di Dj Shocca, Big Joe e ovviamente Stokka.
Citando MadBuddy nella traccia Gold, “la legge di gravità fa leggere le cose gravi” è chiaro che #bypass di gravità ne ha da vendere, il tutto è condito dalla consapevolezza dei contenuti e da un messaggio semplice: non ci si muove in avanti, senza guardare indietro. E l’hashtag di cui è munito il titolo, non potrebbe essere più chiaro. Il collegamento tra passato e futuro, la voglia di fare musica nuova e di testare le novità, ma sempre rimanendo attaccati alle radici genuine delle cose fatte bene.
Con i featuring scelti e pesati di Ensi, Frank Siciliano, Ghemon, Esa, Clementino, Johnny Marsiglia, Dre Love, Pat Cosmo (voce e tastiera dei Casinò Royale) il disco è una dimostrazione del cuore più puro dell’hip hop italiano che arriva quasi in un momento di bisogno. Perché si sa che spesso ad un cuore per sopravvivere, serve un Bypass.