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Coez - Non Erano Fiori (recensione)
Coez, romano , membro della crew Brokenspeakers ha all'attivo diverse pubblicazioni soliste come: "Figlio di nessuno", "Fenomeno mixtape" e "Senza mani Ep" oltre a molti anni di live assieme alla sua crew e altrettanti progetti annessi.
Un percorso che cronologicamente fa trasparire l'evoluzione di un ragazzo con tanto talento e dotato di una grandissima musicalità infatti non sbaglia dicendo: "Piacere Silvano, mi chiamano ritornellaro" e non è un demerito fare ritornelli super fighi, anzi, pochi in Italia sanno farli suonare come lui.
"Non erano fiori", uscito per la Carosello Records, si avvale delle produzioni di un grandissimo cantautore: Riccardo Sinigallia. Per capirci, è l'omino che ha cantato il ritornello dell'evergreen "Quelli che benpensano" e che ha collaborato tra gli altri con Tiromancino e Niccolo' Fabi e scoperto talenti come Max Gazzè.
E' molto importante dire questo perchè il suddetto, pur non essendo un canonico produttore rap, crea il tappeto sonoro perfetto tra strumenti vivi e groove digitali e dona le giuste "Ali sporche" a Coez che vola tra rap, canto, amore e alcool e non delude assolutamente le aspettative e l'hype di chi aspettava il suo disco e non era rimasto perplesso del suo mutamento, che appare molto naturale a differenza dei tanti artifici musicali che sono in giro oggi.
Le tracce più consistenti sono: "Vorrei portarti via", "La strada è mia" e "Dramma nero" che raccontano le perplessità del quotidiano e i rigetti di coscienza: "Ho messo l'anima nei dischi/ Ho dovuto calcolarne i rischi/ Perdere te e prendere fischi e / vendere me a chi vende dischi", per passare a pezzi piu leggeri come "Hangover " e "Forever alone".
Anomala e affascinante resta "Siamo morti insieme", presentata da un video angosciante e geniale, che uccide la classica canzone d'amore strappalacrime e sopra un groove assolutamente feliciotto parla della fine di un amore e di una deduzione semplice quanto efficace, d'altronde non bisogna piangersi troppo addosso: "Ricordati di me / Siamo morti insieme / io ho qualcosa di te tu qualcosa di me/che mi appartiene / questo mondo lo so/ non ci ha voluto bene / non scordarti però che anche se non ci sto: siamo morti insieme".
Alla fine della fiera, oltre ai gusti personali di ognuno, Coez ha sicuramente trovato la sua strada che non è nè carne nè pesce ma le portate saziano e l'ingrediente resta segreto.