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  • Categoria: Recensioni
  • Scritto da Ness

Kanye West - Yeezus (recensione)

kanye west yeezus

Valutazione attuale: 4 / 5

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Credo che Kanye West non abbia bisogno di troppe presentazioni, artista poliedrico virtuoso e affermatissimo nel mainstream mondiale.
Dai tempi del famoso taglio del campione dei Daft Punk fa concorrenza di vendite alle maggiori pop star del momento e in fondo anche lui è una star, a me piace definirlo una rock star. Il motivo è semplice: se per "My beatiful dark twisted fantasy", uscito tre anni fa, Kanye aveva fatto disegnare 6-7 copertine oggi siamo davanti a un artwork minimalista e il singolo "New slaves" è stato proiettato su muri di diverse città riscuotendo non poco clamore e creando un hype fortissimo.
Kanye è uno che ci ha abituato a colpi d'ego, ha cambiato il gioco delle produzioni non poche volte con una sperimentazione a volte anche troppo ostentata ma sempre efficacissima.
O lo ami o lo odi e a lui, testimoniato anche dalla sua musica, probabilmente non gliene frega un c***o in tutti e due i casi.
Il disco al primo ascolto lascia spiazzati e questo effetto è ricercato secondo me dallo stesso che gia dalla prima traccia "On sight" si dona alla psichedelia elettronica e paranoica, produzione dei Daft Punk che sono presenti fino a metà disco circa e a pensarci: non è assolutamente poco!
Si continua con "Black skinhead", "I am a god" e "New slaves" con la partecipazione di Frank Ocean , un bell'intermezzo ubiraco e narcotico è "Hold my liquor", con Chief Keef e Justin Vernon.
Subito dopo, come se il liquore avesse fatto effetto l'atmosfera si scalda con "I'm in it" , un pezzo pieno di vocoder e con la splendida voce jamaicana di Assassin, sincopato e cupo, potente e aggressivo.
Il disco urla: "Sono Kanye west e questa è la mia fottuta opera". E così è dal mio punto di vista, Mr. West ogni disco che fa sorprende, sa rinnovarsi, pare una casalinga che fa la rivoluzione e toglie tutti i vestiti dall'armadio freneticamente, ha un colpo di genio e ri-inventa tutta la casa dalle fondamenta. Il marito torna a casa, la sgrida due minuti e come impazzito poco dopo realizza che la nuova casa è più bella di quella prima e che lui è un tardo, fregato dall'ordinario.
Il disco non si può dire scorra bene, non lascia spazio a distrazione ma all'ascolto attento rende giustizia a un artista che rischia tutte le volte di fare passi troppo avanti al tempo ma che resta ancora nell'olimpo, forse nella poltrona più controversa.
"Guilt trip" con Kid Cudi, "Blood on the leaves" e il gran finale "Bound 2" con la splendida voce di Charlie Wilson e un groove decisamente piu alla "College dropout" rendono giusitizia al suo viaggio che ha dell'assurdo perchè porta sempre in una dimensione originale, riconducibile solo ed esclusivamente a lui, ammirato dal basso e studiato dall'alto.
Insomma, la copertina non sarà invitante, ma il resto può definirsi davvero arte, in quanto sbalordice sia che piaccia o che non piaccia. E forse è questo il vero intento dei suoi lavori. Oppure non c'è spiegazione, ma solo la sua musica e la sua arroganza e strafottenza che lo rendono ogni volta piu' affascinante.

 

Author: Ness

Kanye West - Yeezus (recensione) - 3.9 su 5 basato su 9 reviews