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- Scritto da Giuseppe
Wale - The Album About Nothing (recensione)
"The Album About Nothing", questo il titolo dell'ultimo disco di Wale, potremmo tradurlo, più o meno letteralmente, come "L'album che non parla di niente". Il titolo dell'album deve far nascere una certa curiosità, dato che Wale è notoriamente un MC di un certo spessore lirico che si è sempre mostrato fortemente ispirato nei suoi album, mostrando sempre di avere qualcosa da dire. Eppure "The Album About Nothing" sembra, apparentemente, voler sconfessare questa costante dei dischi di Wale, a partire già dalla prima traccia "The Intro About Nothing", dove, in uno dei numerosissimi skit recitati che costellano l'album, il padrone di casa sembra mirare proprio ad un disco privo di argomenti e senza focus specifici, in quella che appare una chiara critica all'ascoltatore odierno: perchè impegnarsi tanto a scrivere qualcosa di sensato, se non c'è chi si impegna per ascoltare e capire? Se queste sono le premesse del disco non possiamo allora iniziare questa recensione se non chiedendoci: Di cosa parla "The Album About Nothing" ??
Il quarto disco di Wale, pubblicato per la Maybach Music di Rick Ross (mai tanta distanza tra lo stile di un'artista e lo stile dell'etichetta cui appartiene), è probabilmente il lavoro più ispirato del rapper di Washington e, nonostante tutto, è purtroppo un'occasione non colta in pieno. E' un tripudio lirico, un viaggio nella vita e nei pensieri di Wale che tocca tutti i possibili temi che l'MC ritiene rilevanti e degni di attenzione. Il titolo del disco è palesemente una sarcastica provocazione e la risposta alla domanda che ci siamo posti prima arriva prepotente dopo l'ascolto del CD: "L'album che non parla di niente" è in realtà un album che parla di tutto. C'è una tale densità di argomenti da trattare ed analizzare che si resta genuinamente spiazzati dalla capacità di Wale di spaziare da un aspetto all'altro della propria persona. C'è spazio per una riflessione sui propri rapporti coi fan nella traccia "The Helium Balloon", si analizza la comunità afro-americana in "The Pessimist" e la fragilità dello stato di celebrità in "The Glass Egg", e queste sono solo pochi (pochissimi) esempi di quanto sia affrontato in questo disco. La tecnica di Wale, mai stata particolarmente eccezionale a dire il vero, risulta funzionale ad uno story-telling piacevole e scorrevole accompagnato da basi di buona fattura (tra i produttori Jake One, Dj Dahi, Dj Khalil e molti altri) spesso caratterizzate da contaminazioni Soul e Blues. Un plauso va in particolare alla traccia "The White Shoes" prodotta da Pro Reese, singolo che necessitera di più ascolti per essere compreso in pieno. Purtroppo il disco risente, secondo chi scrive, di alcuni piccoli problemi che ne abbassano la qualità generale, comunque buona. Questi problemi sono rappresentati da alcune tracce di qualità notevolmente più bassa rispetto a quella riscontrabile nella maggior parte del disco: si veda ad esempio "The Matrimony", uno dei singoli del disco. La traccia, che vede anche la partecipazione di Usher, si rivela debole rispetto al resto del disco: prevista come singolo, è un pezzo particolarmente banale rispetto al resto del progetto, il che non sarebbe neanche un difetto in senso stretto (senza singoli per la massa non si vende), se non fosse per la scarsa esecuzione che non la rende nemmeno un singolo di buon livello, come mostrato dallo scarsissimo posizionamento nelle classifiche americane. Lo stesso discorso può essere fatto per la traccia "The Body" feat. Jeremih. Sia chiaro, sono difetti che non inificiano la godibilità dell'album, ma che ne ridimensionano le ambizioni.
In definitiva "The Album About Nothing" è un buon disco, il migliore di Wale ad oggi e che, nonostante ciò, poteva essere ancor migliore se si fosse evitato un abbassamento della qualità in un paio di tracce, abbassamento che risalta ancor di più in un disco breve ed intenso come questo. Il disco è consigliato, un altro buon lavoro in questi mesi davvero eccezionali.