- Categoria: Recensioni
- Scritto da Gianluca
Louis Dee - Sto Bene All'Inferno (recensione)
Il 9 Giugno esce un disco che si candida ad essere una delle più grosse sorprese del 2015, un disco che unisce basi potentissime a rime “lente”, ma di grande peso, un disco che può rappresentare la consacrazione definitiva per Louis Dee, rapper palermitano membro del collettivo Killa Soul (Louis Dee, Big Joe, Johnny Marsiglia). Il titolo del disco è “Sto bene all’inferno”, ed è prodotto da Unlimited Struggle.
I testi del disco risultano densi di significato, e la varietà dei temi risulta assolutamente piacevole: non è un disco concept chiaramente (per quanto sul disco ci siano solo le mani di Big Joe), ma l’obiettivo è quello di consegnare all’ascoltatore un punto di vista completo sull’intero lavoro. Obiettivo centrato in pieno: si parte da Killa Soul, e in ognuno dei primi tre pezzi del disco c’è un pezzo del collettivo palermitano. Questo marchio di appartenenza risulta chiaro soprattutto da “Nati Storti”, singolo che più di ogni altro rappresenta a pieno lo stile e la qualità del comporre beat di Big Joe, e da “ Ancora qui”, pezzo in cui troviamo un Johnny Marsiglia in forma spaventosa! Il disco prosegue con i “Grattacieli”, rappresentazione perfetta dell’underground da cui proviene l’artista, in cui inserisce due massimi esperti dei sottosuoli italiani come Er Costa e Cali. Sono gli stessi grattacieli che spingono Louis Dee a progettare di andare “Via da Qua”, che gli dicono “Scappa”, anche se “Fa male”. Il filo conduttore dell’intero disco è Palermo: la città siciliana è il fulcro di Killa Soul, rappresenta i grattacieli, racchiude l’underground in cui l’artista è cresciuto, indica uno dei motivi della fuga dell’artista, ma al tempo stesso viene vista come la destinataria di un amore totale da parte del rapper. Come visto, ogni tema principale del disco viene collegato in quel macro-argomento che è Palermo, ed è un messaggio d’amore/odio bellissimo da parte dell’artista siciliano.
Per quanto riguarda i featuring, il disco ne è ricchissimo: Johnny Marsiglia, Er Costa, Egreen, Ensi, Cali, Mistaman (strofa folle), Killacat, Frank Siciliano, Shocca, Shorty, Kiquè, Mecna e Tormento. I beat, come gia detto in precedenza, sono stati curati esclusivamente da Big Joe, un po’ come fu per il disco di Johnny Marsiglia: ogni anno che passa, il beatmaker palermitano compie un passo in avanti, è quello che più di ogni altro (insieme a D-Ross) ha compreso al meglio la direzione in cui incamminarsi per tracciare una nuova strada per l’hiphop italiano, una strada che non dimentica i suoni classici, ma anzi li utilizza come punto di partenza per creare sinfonie innovative.
In definitiva, ci troviamo di fronte ad un disco molto solido, ma che presenta una pecca clamorosa: la dose massiccia di featuring. Ok, i nomi chiamati all’interno del disco sono di livello stellare, ma è concepibile che nel disco di Louis Dee ci siano solo 6 pezzi (su 16) senza featuring? Ci saremmo aspettati maggior coraggio dall’artista palermitano, ma ciò non toglie che il lavoro sia ben fatto e potrebbe risultare come una delle più piacevoli sorprese di questo 2015. Magari un po’ incompiuta, ma pur sempre una sorpresa.