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- Scritto da Giuseppe
Kid Ink - Full Speed (recensione)
Gennaio è stato un mese caratterizzato da grandi uscite come "B4.DA.A$$" (Joey Badass) e "Tetsuo & Youth" (Lupe Fiasco), dischi che hanno positivamente inaugurato il 2015. Uno dei primi album del secondo mese dell'anno è "Full Speed", secondo lavoro di Kid Ink, pubblicato proprio in questi giorni per la RCA Records. Sarà riuscito il giocane MC di Los Angeles a mantenere alto il livello qualitativo delle uscite di questo inizio 2015 ?
"Full Speed" segue di circa un anno "My Own Lane", album di esordio di Kid Ink (accolto positivamente dalla critica, il disco totalizzò circa 150.000 copie distribuite e vendute), e ne segue le orme rappresentandone, a conti fatti, un evoluzione. Prima di trattare il disco è dovuta una premessa: il lavoro non piacerà a chi nel rap cerca, anche solo in minima parte, un qualche messaggio o un qualche pensiero che vada oltre il classico trinomio donne-soldi-macchine. Il progetto è sostanzialmente un collage di club bangers e hit, ancora più curato di "My Own Lane", rispetto al quale troviamo un marcato approfondimento degli elementi R&B e Dance come si può dedurre dalle produzioni (Dj Mustard, Dj Dahi, Stargate per citarne alcuni) e dai Featuring tra i quali spiccano Trey Songz, Chris Brown, Usher e R. Kelly (Quasi tutti i Featuring impegnano gli artisti ospiti nei ritonelli, tranne "Every City We Go" dove i Migos stendono 2 strofe). Il flow cantilenato di Kid Ink si piega fluidamente ai ritmi e alle sonorità create dai numerosi Beatmaker ospiti nel disco. Sfortunatamente ad un flow tanto musicale non si accompagnano skills particolarmente raffinate, il che si traduce in pattern di rime terribilmente semplici e, alla lunga, ripetitivi. Purtroppo questo frustra in partenza le ambizioni del disco che finisce con il sorreggersi sopratutto su produzioni qualitativamente sopra la media e sulla loro capacità di restare impresse nella mente degli ascoltatori. La traccia che meglio esprime questo aspetto dell'opera è probabilmente "Body Language", dove al super beat steso da Stargate e Cashmere Cat e al buon ritornello di Usher si accompagna un Kid Ink che non va oltre il cosidetto "compitino", con rime dalla semplicità e banalità disarmante.Nota di demerito per "Cool Back", dove Kid Ink si lascia andare così tanto all'imitazione di Tyga che sorge più di un dubbio su chi sia effettivamente l'autore del testo della traccia. Il livello più alto raggiunto da Kid Ink è nella traccia n 7, "Be Real", che vanta anche un'ottima Dej Loaf al ritornello. Purtroppo questo non fa che confermare che non è la capacità che manca a Kid Ink, ma il coraggio di spingersi un pò più in là, anche a rischio di sacrificare un pò la cantilena che ripete per tutto il disco.
In definitiva "Full Speed" non è un brutto disco. Non sono male i featuring e sono decisamente buone le produzioni. Purtroppo Kid Ink non ha voluto osare e si è limitato troppo spesso al minimo indipensabile non riuscendo ad innalzare il livello dell'album che,supportato da una buona interpretazione del padrone di casa, sarebbe potuto emergere dalla massa di dischi dello stesso genere dalla quale invece riesce a distinguersi solo grazie al buon lavoro dei produttori. Occasione mancata per l'MC californiano, peccato.