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- Scritto da Giuseppe
Kanye West - The Life of Pablo (recensione)
Kanye West è uno dei pochi artisti che può vantare una discografia che conta almeno un classico (si, ci riferiamo a "My Beautiful Dark Twisted Fantasy"), un paio di capolavori ("College Dropout" e "Late Registration") e altri dischi che sono quanto meno dischi di ottimo livello ("Graduation", "Yeezus" e "808's & Heartbreak"). Date queste considerazioni possiamo capire il perchè dell'attesa creatasi intorno a "The Life Of Pablo", nuovo album dell' MC/Producer di Chicago. Noi stessi abbiamo dedicato a questo disco vari articoli ed è giunto il momento di chiudere questo ciclo con la nostra recensione. Il nuovo album di Kanye ha vissuto una lavorazione travagliata (avendo cambiato nome almeno un paio di volte) e una pubblicazione ancora più difficoltosa, essendo ancora oggi infatti il disco disponibile solo sulla piattaforma di streaming TIDAL e apparentemente inesistente su Amazon e in altri negozi retail (il ritardo è dovuto, a quanto pare, all'inserimento di un brano nella tracklist all'ultimo secondo). Insomma, un iter strano che, la storia insegna, può preannunciare o un capolavoro o un disastro completo. Come sarà andata ?
Non posso che citare Gabriele nell'articolo che ha scritto per raccontarvi la serata di presentazione del disco (che potete leggere cliccando QUI) quando dice che "The Life of Pablo" è una somma dell'opera di Kanye West, richiamando un pò tutti i suoi dischi precedenti. L'album non potrà non lasciare estasiati i fan, intrappolati in produzioni di qualità sopraffina e nuovamente immersi nelle rime del miglior West che si mostra capace di spaziare da un tema all'altro ripescando tutti gli elementi portarnti dei suoi lavori, dalla megalomania alla fede in Dio passando per la sempre celebrata "Good Life", tutto ciò su dei beat capaci di trasmettere una dose di energia incredibile e che troviamo veramente difficile da descrivere tramite una tastiera. L'aspetto che più ci ha impressionati è che l'album è, passateci il termine un pò fuori contesto, "narrativamente" perfetto. Non c'è un lato di Kanye che non viene approfondito in questo o in quel pezzo e l'MC si mostra capace di mettersi a nudo con un'onesta ed una sincerità ancor maggiori che in passato, il tutto condito dalle solite rime taglienti e provocatorie che lo hanno reso celebre per tutti e odiato da molti (quella dedicata a Taylor Swift è solo una tra le tante e nemmeno la più cattiva). Per quanto West si mostri in forma per tutta la durata del disco non può mancare poi una menzione d'onore alla sua strofa nel brano "No More Parties In LA", che ci azzardiamo a definire una delle migliori, se non la migliore, della sua carriera. Al suddetto brano, il migliore del disco per chi vi scrive, partecipa Kendrick Lamar che regala la solita grande performance al cui livello, fortunatamente, si pongono anche le altre collaborazioni tra cui Rihanna, Kid Cudi, Young Thug Chance The Rapper, Chris Brown, Ty Dolla $ign e The Weeknd. Abbiamo notato, con un certo dispiacere, che dal brano "Wolves" sono state poi eliminate le strofe di Sia e di Vic Mensa, due delle partecipazioni che più ci avevano incuriosito. Sul lato produzioni abbiamo già espresso il nostro soddisfacimento qualche riga più su, ma non possiamo esimerci dal portare alla vostra attenzione il team di all stars che ha lavorato a questo disco: oltre allo stesso Kanye West, che si conferma uno dei migliori produttori al mondo, hanno lavorato a questo disco nomi come Havoc, Madlib, Metro Boomin, Boi-1da, Rick Rubin, Southside, Swizz Beatz e altri per donarci un lavoro dai valori produttivi di un vero e proprio kolossal. Insomma, come avrete capito per noi l'album è fantastico. Un nuovo classico dopo "My Beautiful Dark Twisted Fantasy" dunque? Rispondere a questa domanda è molto difficile, forse impossibile. Volendo essere pignoli potremmo in effetti eccepire, come buona parte della stampa specilizzata americana ha fatto (e in modo spesso eccessivo), che il disco in alcuni momenti manca di coesione e sembra un insieme eterogeneo di pezzi eccezionali senza una visione unitaria a valorizzarli. Forse proprio questa mancata coesione pone il disco appena un gradino più in basso di "MBDTF" che è probabilmente destinato a restare per West il "disco della vita". Sottolineo che questo paragone tra i 2 lavori, pure nascendo spontaneo, risulta forzato nel momento in cui l'atmosfera decadente, quasi cupa, che caratterizzava "MBDTF", lascia il posto, in questo "The Life of Pablo", ad un clima molto più rasserenato e gioioso, diametralmente opposto a quello del lavoro precedente.
A concludere questa nostra recensione vogliamo, infine, esporre un nostro dubbio. Ci chiediamo quale sarà il successo commerciale del disco che risulta, a conti fatto, privo di brani che possano diventare grandi hits (felici di essere smentiti nell'eventualità).West ha sacrificato la commerciabilità del lavoro sull'altare della sperimentazione. Il raggiungimento di un grosso risultato commerciale sarebbe emblematico del potere che Kanye ha raggiunto nel rap game moderno.
In definitiva "The Life of Pablo" si è rivelato essere un capolavoro. Il disco si piazza sul podio della produzione, già impressionante, di West e in generale dell'Hip Hop degli ultimi anni. Prendete delle cuffie, prendete un sito di lyrics (possibilmente Rap-Genius) e riscattate un periodo di prova su Tidal, è il momento di immergervi nel viaggio che Mr. West ha preparato per voi.